Silvia Venturini Fendi, direttore
creativo delle linee Uomo e Accessori e di Fendi e Maria Grazia
Chiuri, direttrice artistica della Haute Couture, del pret à
porter donna e della linea accessori di Dior si confrontano sul
ruolo delle donne nella moda, a Roma nell'Ex Mattatoio, teatro
del primo Forces of Fashion italiano organizzato da Vogue. Due
stiliste di rango che ricoprono ruoli ambiti nella moda, dove
una, Maria Grazia Chiuri ha lavorato per 12 anni nella maison di
famiglia dell'altra, da Fendi, che ora fa parte del Gruppo Lvmh
come Dior. "Il nostro evidentemente (Fendi ndr) è un sistema che
funziona se ha accompagnato il percorso di certe personalità
creative" afferma Silvia Fendi introdotta da Silvia Schirinzi.
"Fendi all'inizio era a Firenze. Ma i miei nonni ebbero cinque
figlie e vennero a Roma. Questo ha creato una grande
'sorellanza', che è alla base del femminismo". Poi passando a
parlare di Chiuri: "Riconosco a Maria Grazia una grande forza e
grande umiltà. Lei è capace ancora di alzarsi alle 5 del mattino
e di salire su un aereo per venire a conoscere una nuova
tecnica" ricorda la stilista, con sua madre, Anna Fendi, seduta
in prima fila ad assistere al talk. "Ho imparato tanto da Fendi
con la signora Anna - replica Chiuri. Nessuno parlava al
singolare -. E' questa la differenza con il patriarcato. C'è
confronto, una mediazione e anche un'apertura a fare cose nuove
senza nessuna imposizione. Invece oggi le narrative a volte sono
imbarazzanti, parlano di quello stilista solo che lavora non si
sa dove, magari a lume di candela". "La narrazione va cambiata -
afferma Silvia Fendi -. Finora è stato lo stilista a dettare
legge. Invece va fatto capire che c'è dietro un team molto
spesso femminile".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA