"È una censura ottusa,
soprattutto in questi tempi di connessioni in cui è possibile
scaricare facilmente un film". Il regista Luca Guadagnino si
esprime sulla censura subita in Turchia per il suo ultimo film,
Queer. A Marrakech, dove presiede la giuria del 21/o Festival
internazionale del film, Guadagnino risponde alle domande della
sala stampa. 'Queer' che a novembre doveva inaugurare un
festival cinematografico a Istanbul ha creato scandalo senza
essere neppure trasmesso, perché accusato di essere un film "dai
contenuti provocatori, che possono disturbare l'ordine
pubblico".
Guadagnino cita tra gli altri il cinema di Pasolini e si
domanda: "Ma l'avranno visto davvero il mio film? O lo avranno
giudicato solo sulla base delle sciocchezze ascoltate in giro? E
penso alle frasi giornalistiche d'effetto come 'James Bond
diventa gay?'".
Tratto dal racconto omonimo di William S. Burroughs, Queer
narra la storia d'amore dolente di un expat americano,
interpretato da Daniel Craig, l'ex agente con licenza
d'uccidere, sullo sfondo di un Messico da incubo, tra droga,
alcol e perdizione. "Mi auguro che voi crediate davvero che un
film possa portare una società al collasso - dice Guadagnino -:
vorrebbe dire che la mia fede nel potere del cinema è realtà,
non illusione".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA