Giornata mondiale degli animali il 4 ottobre. Considerati a pieno titolo nuovi membri della famiglia, sono oltre 60 milioni gli animali nelle case italiane, con un aumento di circa 500 mila rispetto allo scorso anno (fonte: rapporto Assalco Zoomark). Questo significa che 1 famiglia su 3 ha aperto le porte a un nuovo componente, dedicando tempo, attenzioni e risorse per assicurargli il massimo benessere. Da compagni di lavoro di un mondo agricolo e rurale, gli animali sono diventati compagni di vita ai quali vengono dedicate cure che possono essere definite di tipo parentale. Si può parlare di vera e propria umanizzazione dei Pet, come racconta Guido Guerzoni nel suo libro Pets, secondo il quale circa l’80% per cento di quelli che prima erano chiamati “proprietari” si considera oggi “mamma” o “papà” del proprio animale domestico.
In questa rivalità tra figli e Pet, gli animali domestici sembrerebbero avere la meglio: rimangono “cuccioli” per sempre, dipendono dal loro padrone umano e si legano a lui in maniera fedele e disinteressata.
Un’altra ricerca presentata da Eumetra MR ha svelato che l’ambito nel quale gli italiani mostrano la massima soddisfazione è proprio il rapporto con i Pet (ancora più che il contesto famigliare) e che spesso l’animale domestico è vissuto come “compensazione”, capace di assicurare il benessere che in altri ambiti è più difficile ritrovare.
Il mercato e i consumi
In questo contesto appare giustificato che il budget dedicato dalle famiglie per la cura dei propri animali sia in costante aumento (oltre 2 miliardi di euro sono stati spesi per il cibo nell’ultimo anno), così come aumenta la propensione verso i prodotti di fascia “premium”. Per il proprio animale domestico, si acquista con sempre maggior consapevolezza e si cerca il meglio. Non a caso, il mercato dei Pet in Italia vale circa 4 miliardi di euro, quanto quello dei prodotti per bambini.
Davide Bartesaghi, direttore della rivista PetB2B, ha individuato alcuni trend che caratterizzano i consumi di questo mercato: cresce l’attenzione verso i prodotti naturali (a volte addirittura biologici) e si moltiplica l’offerta di accessori e servizi che vanno sempre più verso l’umanizzazione e parentizzazione dei Pet.
Quali canali sono preferiti dai proprietari per i loro acquisti? Splende il sole sulle catene di respiro nazionale e sull’e-commerce, dove la gamma di prodotti è molto ampia, mentre vita meno facile hanno i Pet shop che per sopravvivere devono ulteriormente alzare la qualità della loro offerta.
La comunicazione
Cambia il mondo dei Pet e cambiano le modalità di comunicazione, in un contesto che è sempre più orientato al digitale e al mobile. Social strategy, eventi che mescolano digitale e reale, content marketing. Questi alcuni dei concetti chiave che sono emersi durante il dibattito, insieme ad una parola che può sembrare insolita per il mondo Pet: influencer marketing. Eppure anche in questo ambito esistono dei veri “influencer” che godono della fiducia delle community che si sono create intorno ai loro canali. Come Maria Cavallo fondatrice di The Italian Dog Blog, una finestra sulla vita di Louis, splendido Cocker che si può considerare il primo “cane vip” in Italia, o Irene Sofia addestratrice cinofila e Youtuber che nel suo seguitissimo canale Qua la Zampa, offre consigli e spunti per comprendere meglio il proprio amico a 4 zampe.