(ANSA) - Attenzione a non equivocare: il cambiamento climatico, il Climate change, non è solo un problema di inquinamento ma un'emergenza umanitaria che già sta colpendo le comunità più vulnerabili, le popolazioni più povere. In definitiva si tratta ormai di una questione morale. Tutto un movimento, dalle più diverse provenienze e convizioni religiose, è cresciuto via via negli anni dal basso della società civile per fare di questo tema un punto primario dell'agenda comune del mondo.
La Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima COP21, nella quale tra il 30 novembre e l'11 dicembre a Parigi tutti i Capi di stato e di Governo si confronteranno a 20 anni dagli storici Accordi di Kyoto, è di importanza decisiva per dare risposte concrete alla domanda sul futuro del clima, immaginando che il tempo che ci rimane per cambiare le cose sia davvero poco e le conseguenze dei cambiamenti climatici in atto con gli effetti devastanti sono già sotto gli occhi di tutti, come del resto l'Enciclica di Papa Francesco 'Laudato Si' ha evidenziato.
Quel movimento in vista di Parigi si sta mobilitando in tantissime forme: in centinaia le associazioni, da quelle storiche ambientaliste come Greenpeace ad altre più politiche, stanno facendo pressione affinche si arrivi ad un accordo costruttivo, vincolante, universale sulla questione del cambiamento climatico del Pianeta. Tra queste un vero e proprio pellegrinaggio mondiale ideato da The People's Pilgrimage e OurVoices che ha coinvolto negli ultimi mesi un'incredibile moltitudine (http://peoplespilgrimage.org/ e http://www.ourvoices.net/ ). Il cammino verso Parigi, 1200 chilometri solo sulle strade italiane, molti dei quali percorsi a piedi da 30 pellegrini provenienti da Filippine, Stati Uniti, Inghilterra, Francia ed altri paesi in cammino verso Parigi, è partito il 30 settembre da Piazza San Pietro dopo l'udienza dal Papa. Tra le 27 le tappe previste in Italia, quella del 3 ottobre all'Umbriafiere di Bastia dove nell'ambito della seconda edizione di Fa' la cosa giusta - Umbria, si parla del tema.
Ospite d'onore sarà Yeb Sano, ex-negoziatore sui cambiamenti climatici della Repubblica delle Filippine, tra i fondatori di Our Voices, da molti in prima fila, soprattutto in Asia, in ogni manifestazione, organizzatore di marce. Giovane attivista, appassionato difensore della difesta dell'ambiente - il suo discorso alla Conferenza del clima di Varsavia due settimane dopo che il supertifone Haiyan aveva distrutto le Filippine emozionò la platea - è ormai riconosciuto nel mondo come una Climate Justice Superstar.
Anche solo per pochi chilometri o per una tappa, l'importante è condividere, partecipare, fare pressione, aggregarsi, dicono gli organizzatori (per la tratta italiana Focsiv - Volontari nel Mondo con la collaborazione della Coalizione Italiana per il Clima): "I disastri naturali sono eventi che nessuno mai desidera che accadano, ma non sono mai solo degli incidenti - ha detto l'attivita Yeb Sano dopo l'udienza dal Papa - il modo in cui si abbattono sulle popolazioni e il tipo di risposta che queste riescono a dare dipende dal loro stato di vulnerabilità".
"Di fronte ad anni di inerzia e di indifferenza dei Governi mondiali e dei responsabili del mondo industriale, come evidenzia l'enciclica "Laudato Si'" - ha sottolineato Gianfranco Cattai, presidente Focsiv - i sostenitori di un accordo sul clima attento alla giustizia tra i popoli si mettono in cammino con un pellegrinaggio da diversi luoghi simbolici in Europa, confluendo tutti assieme a Parigi per l'appuntamento di COP21. Tra le 27 tappe italiane dopo Roma e Perugia, previste Civitavecchia, Assisi, Firenze, Arezzo, Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Milano, Torino, Aosta.
