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Società & Diritti

Ondata divorzi nel mondo, + 78,5% entro 2030. Cambia tutto dalle case alla sanità

Euromonitor, più single e coppie non tradizionali con figli unici.

Una coppia senior foto iStock. © Ansa
  • di Agnese Ferrara
  • 08 aprile 2019
  • 20:13

Un boom di divorzi senza precedenti e un calo record del numero di figli anche nei paesi in via di sviluppo. Secondo le nuove stime della global market research company, Euromonitor Intenational, entro il 2030 le separazioni nel mondo aumenteranno del 78,5%, un record, e ci saranno sempre meno bambini. Il calo delle nascite, entro il 2030 la maggior parte delle famiglie avrà solo un figlio, comporterà un ulteriore aumento dell'età media per riempire il mondo di anziani che avranno bisogno di assistenza e cure.
Il fenomeno non si sta registrando solo nel mondo più avanzato, come ci si potrebbe aspettare, anche i paesi in via di sviluppo sembrano fare molti passi indietro. Fino al 2030 si assisterà infatti ad un declino del numero di figli per famiglia del 26,5% nelle nazioni più ricche e del 33,8% nei paesi in via di sviluppo. Inoltre i genitori single cresceranno a ritmi tre volte superiori rispetto a quelli che vivono insieme, attesta il report dell’agenzia londinese. I flussi migratori in entrata compensano la carenza di giovani solo in alcuni paesi, per esempio in Inghilterra, ma il fenomeno non reggerà.
La trasformazione della società è in atto a partire dal 2000 e le famiglie oggi sono sempre più formate da coppie non sposate, anche composte da adulti dello stesso sesso e che crescono bambini; da genitori single che lavorano e non hanno il supporto dei nonni e perciò li lasciano soli o li affidano ad altre persone per tutto il giorno; infine da conviventi non sposati e senza figli.
“Il calo delle nascite dipende da molti fattori, i principali sono la diminuzione del tasso di fertilità, l’evidente incremento dei divorzi, il declino delle famiglie multi-generazionali e il caro-vita, incluso il vertiginoso aumento del costo degli affitti, - si legge nel report in cui sono state assemblate le statistiche delle principali nazioni del mondo.
L’incremento eccezionale dei divorzi sembra dipendere da alcuni elementi, sottolineano gli studiosi, fra i quali il fatto che il matrimonio è visto oggi più come un contratto sociale che un sacramento e che le donne sono più indipendenti economicamente per potere decidere di separarsi invece che resistere in un matrimonio infelice. Inoltre gli analisti, statistiche alla mano, dichiarano che sempre più spesso i divorziati che si risposano si separano una seconda volta e che anche i figli dei divorziati siano più propensi a separarsi. La definizione di famiglia tradizionale, fatta da madre, padre e figli, si sta trasformando rapidamente ma i vari governi sono lenti o refrattari a percepire il cambiamento e di conseguenza, i nuovi bisogni della comunità soprattutto sul fronte del welfare.
Il mondo sta invecchiando con una rapidità mai vista prima. In questo momento gli over 60 sono la fetta più vasta della popolazione mondiale, rispetto a tutte le altre fasce d'età. Si legge nello studio: “Meno figli significa invecchiamento della popolazione con sempre più elevati costi per i governi, una carenza di fondi per le pensioni e la sicurezza sociale, un calo di persone che si prendano cura degli anziani e degli ultra-anziani, una rallentamento della crescita economica e una sempre più accentuata carenza di giovani lavoratori”.
I paesi con elevati flussi di migrazione in entrata, come il Regno Unito, o in quelli con ancora tassi di fertilità elevata, come l’Arabia Saudita, possono compensare per adesso questo impatto ma non reggeranno all’infinito. Il Giappone è il primo paese che gli analisti già definiscono una ‘bomba ad orologeria demografica’: qui le spese in calo stanno frenando l’economica e scoraggiando le famiglie ad avere figli e questo contribuisce ad un ulteriore rallentamento economico. Con l’invecchiamento della società giapponese si prevede un deficit di 350.000 badanti nel 2025 tanto che il governo si sta organizzando per inserire, negli ospedali e nelle case degli anziani, assistenti e infermieri robot che pare siano ben visti da 4 anziani su 5 (secondo la New Robot Strategy avviata nel 2015 dal governo giapponese).
Nel mondo si studiano soluzioni tecnologiche per aiutare la massa crescente di vecchi come sensori intelligenti, ascensori e montascale, bottoni di emergenza e altri dispositivi da mettere nelle case e nelle cliniche. Anche le case di riposo, business fra i più remunerativi nei prossimi anni, subiscono una trasformazione: si stanno studiando nuove soluzioni come case indipendenti sofisticate e piene di amenities a misura di ultra settantenni e appartamenti in quartieri tagliati a misura di anziani, con servizi sciali e medici a disposizione nel quartiere e a casa.
Col calo della natalità, l’aumento dei single e delle coppie senza figli moltissime abitudini sono destinate a cambiare. Fra queste la misura delle case che, si prevede, subiranno una eccezionale riduzione dei metri quadri. Le case grandi resteranno invendute e sfitte mentre gli appartamenti si stanno restringendo a vista d’occhio per nuove soluzioni abitative. Mini case, con spazi angusti ma che costano meno, sono già diffuse nelle megalopoli come Londra, Tokyo e Beijing . Il mercato immobiliare cinese, brasiliano e inglese sta già perlustrando nuove soluzioni abitative modulari tipo silos, container e micro-appartamenti . La richiesta di questa forma di alloggi è destinata a crescere rapidamente in tutte le grandi città perché costano molto meno. Di conseguenza anche il mercato dei beni domestici subirà una trasformazione radicale: salirà la richiesta di mini-elettrodomestici, mobili piatti, impilabili e pieghevoli e così via.

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