Dalla movida notturna alla creazione di un'identità per il movimento Lgbtq. In occasione del 50/o anniversario dei moti di Stonewall la New York Historical Society celebra il momento che un secolo fa portò alla nascita del movimento di liberazione gay moderno in tutto il mondo attraverso due mostre ed un'installazione cronologica sull'attività nei bar e club che portò alla nascita del movimento come è conosciuto oggi. Dal 24 maggio al 22 settembre, sotto il capello 'Stonewall 50' la Historical Society con 'Letting Loose and Fighting Back: LGBTQ Nightlife Before and After Stonewall' mette in evidenza i modi in cui la movida notturna a New York ha svolto un ruolo critico nella formazione di un'identità LGBTQ. I bar, i night club erano infatti i luoghi in cui gay, lesbiche e transessuali potevano essere liberi di esprimersi. "Ci sono diverse storie sui moti dello Stonewall nel giugno del 1969 - ha spiegato all'ANSA Margaret Hofer, vice presidente e direttore della NYHS - perché non esistono immagini del momento in cui scoppiò la rivolta. Non si sa esattamente cosa accadde la notte del 28 giugno. Abbiamo quindi deciso di concentrarci su ciò che accadeva nei bar e nei club all'epoca. Questi posti erano come dei santuari dove le persone LGBTQ potevano incontrarsi, sentirsi al sicuro ed esprimere se stesse. Erano anche i luoghi dove si cominciò a costruire una comunità e a dare vita al movimento LGBTQ". La mostra inizia con delle foto dei bar gay degli anni '50 e '60 e prosegue attraverso l'ascesa di questi spazi come luoghi di attivismo comunitario. La seconda mostra 'By the Force of Our Presence: Highlights from the Lesbian Herstory Archives', si focalizza invece sul contributo dato al movimento dalle lesbiche e queer. Foto e oggetti provengono Lesbian Herstory Archives che custodisce la più grande collezione al mondo di materiale sulla comunità lesbica.
Infine l'installazione 'Say It Loud, Out and Proud: Fifty Years of Pride' cronologicamente a partire dagli anni '60 all'epoca attuale mostra le tappe salienti della storia LGBTQ, come la legalizzazione dei matrimoni tra due persone dello stesso sesso nel 2015 o prima nel 2010 l'abolizione della policy 'Don't Ask Don'tTell' dell'amministrazione Clinton la quale impediva a chi serviva nelle forze armate di dichiararsi apertamente gay o lesbica. Tra gli oggetti in mostra anche una foto con la copertina del Time del 1997 in cui Ellen DeGeneres, una delle regine del talk show in Usa, dichiarava la propria omosessualità. "Yep, I am Gay" - si legge.
Stonewall 50 precede di un mese il New York World Pride, il primo nella Grande Mela e negli Stati Uniti. Si stima che sarà il più grande al mondo con l'arrivo di oltre quattro milioni di persone nella settimana dei festeggiamenti che cadranno anche in concomitanza con il 50/o anniversario dei moti dello Stonewall.
(ANSA)