(ANSA) - ROMA, 24 MAG - La casa come primo luogo di cura. È
questa "la chiave fondamentale" della riforma sanitaria secondo
il ministro della Salute, Roberto Speranza. Monsignor Vincenzo
Paglia, che coordina la Commissione Riforma Assistenza Sanitaria
e Sociosanitaria, parla addirittura di "un sogno" di fronte agli
oltre 1,3 milioni di anziani con severe difficoltà motorie che
vivono senza aiuti. Come fare perché questo sogno si realizzi è
al centro del Digital Debate di Confcooperative Sanità "Valore e
dignità alla persona", organizzato insieme alla società Consenso
Europa.
Le proposte del presidente di Confcooperative Sanità,
Giuseppe Milanese, sono le stesse di sempre: "una regia
nazionale unica, che superi le impasse originate dal Titolo V,
costituendo un modello di continuità assistenziale incentrato
sulla casa". E adesso, dopo la pandemia e con sulla spinta dei
fondi europei potrebbe essere "il momento storico più adatto"
per concretizzarle. In questo senso il piano di ripresa e
resilienza (Pnrr) potrebbe "servire da volano" e creare nuovi
posti di lavoro. Garantire 240 ore di assistenza all'anno ad un
milione di anziani vorrebbe dire occupare 112mila operatori
specializzati.
Il ministro Speranza fissa un obiettivo ambizioso "diventare
il primo paese in Europa per assistenza domiciliare". I campioni
da battere sono Germania e Svezia con circa il 9% di over 65
assistiti a casa, l'Italia ha superato la media Ocse del 6% solo
con il decreto rilancio (prima della pandemia era al 4%). "Noi
vogliamo superare il 10% e credo che dobbiamo farlo con un
grande investimento pubblico e anche con una capacità di
costruire relazioni con tutti i mondi, con tutte le persone che
a ogni livello si impegnano in questa direzione", dice il
ministro.
La ministra per le Disabilità, Erika Stefani, sottolinea che,
in un contesto di servizi sempre più territoriali, capillari e
diffusi, "un'attenzione puntuale" deve essere data ai portatori
di handicap. "Lavoriamo - spiega la ministra - per rendere
effettivo il progetto di vita individuale, dove la persona deve
diventare protagonista e i servizi devono essere ritagliati come
un abito sartoriale".
Tanti gli interventi di parlamentari, a partire dalla
vicepresidente del Senato, Paola Taverna, che vede nel pnrr
"un'occasione unica per correggere, ricostruire e ripartire,
immaginando nuove soluzioni in campo sanitario e
socioassistenziale, dopo decenni di scellerata gestione della
sanità e delle risorse pubbliche".
Il passaggio è "storico", secondo monsignor Paglia, ma
rischiamo di mancarlo se il pnrr non prevedrà il "continuum
assistenziale", che prevede l'intero spettro dei servizi
necessari agli over 65 in ambito domiciliare, semiresidenziale e
residenziale. "Non mi sembra che sia passato", osserva
l'arcivescovo, ma è "il cuore della riforma" (ANSA).
ANSA/ Speranza, saremo i primi per case come luogo di cura
Confcooperative, così lavoro per 112 mila. Serve una regia unica
- Redazione ANSA
- ROMA
- 24 maggio 2021
- 18:45