Sempre più spesso le conversazioni e i giochi fra ragazzi avvengono online, magari anche contattando i compagni di classe salutati pochi minuti prima, e sono fatti di testi, simboli e selfie, oppure con 'amici' conosciuti attraverso community web. Sempre più giochi online dedicati ai ragazzi permettono di allargare i propri contatti personali e fare sfide con altri ‘profili’ che si presentano come altrettanti ragazzi (stessa età, genere e magari perfino gusti), ma che in realtà potrebbero celare veri e propri ‘predatori’ a caccia di rapporti sessuali o di indurre i giovani a farsi fotografie a carattere pornografico sfruttando l’ingenuità, la curiosità e la voglia di fare amicizia innate nei teenagers e nei bambini.
Succede anche che il sito fra i più amati dalle bambine (in realtà vietato ai minori di 13 anni), musical.ly, sia affollato di ragazzine anche di 10 anni che ballano e cantano in abiti succinti e pose ammiccanti dimenando bacino e natiche come ‘twerking’ impone (cioè in modo sessualmente provocante) per riuscire ad ottenere più like possibili e non solo dalla propria cerchia di contatti personali, anche da chi non si conosce affatto.
E’ passato un anno dall’arresto di un giovanissimo youtuber, Austin Jones, faccia da ragazzino e sguardo da angelo, diventato molto popolare per le sue doti canore, che però adescava anche le sue fan inducendole a farsi selfie in pose sexy o ad avere con lui rapporti sessuali. Lo ricorda un focus dedicato ai rischi dei ‘predatori’ online che adescano bambini e teenagers, redatto dal portale Net Nanny, fra le più rinomate società di sistemi software di parental control statunitensi.
“Nel loro senso di invincibilità e non senza una buona dose di ingenuità i bambini e i teenagers credono ai profili dei nuovi ‘amici’ con cui giocano e comunicano in internet ma in realtà non li conoscono affatto. Nella peggiore delle ipotesi quell’amico è un vero e proprio predatore che adesca i ragazzi per incontrarli dal vivo o chiede loro di mandare delle foto nudi o in atteggiamenti sexy o a carattere chiaramente sessuale. Nella migliore delle ipotesi si tratta invece di amici che non incontreranno mai e con cui giocheranno per un po’, - spiega Charlene Underhill Miller, psicoterapeuta, South California, nell’approfondimento di Net Nanny.
Se negli Stati Uniti un ragazzino su 5 che usa frequentemente i social network ha ricevuto proposte a carattere sessuale via web e solo il 25% lo ha detto ai parenti, anche in Italia i genitori sono preoccupati per il dilagare di fatti di cronaca di questo genere.
Come proteggere i propri figli? Gli esperti statunitensi elencano 5 regole d'oro per parlare con i propri figli (ed essere ascoltati) e su come monitorare i loro social network. Eccole di seguito:
1) Iniziate a parlare, non aspettate l’occasione giusta, inventatela. Non esitare a parlare con i propri figli circa la presenza dei predatori online. In un modo appropriato alla loro età, spiegate loro chi sono e cosa li spinge a comportarsi così e che non bisogna credergli. Invece che chiedere loro se hanno avuto esperienze del genere col rischio di ottenere una reazione di chiusura, cominciate voi per primi per esempio dicendo loro ‘ho sentito che alcuni ragazzi sono stati ingannati da una amicizia fatta giocando online. Questo nuovo amico ha chiesto loro di mandargli dei selfie senza vestiti le foto sono state inserite in alcuni siti di pornografia , ne hai sentito parlare?’ e così via. Parlate con loro ma ascoltateli anche senza giudicare.
2) Educate i vostri figli a riconoscere i segnali di allerta. Fate loro qualche esempio di domande che ricevute in chat devono insospettire come ad esempio ‘Parliamo in privato’, oppure ‘mi piacerebbe incontrarti, dove vivi?’, e ancora ‘dove passi il tuo tempo?’ e ‘cosa ti piace fare con i tuoi amici?’. Si tratta di tattiche per aumentare la fiducia e creare uno stato di maggiore vulnerabilità. Ricordate che la conoscenza di cosa accade online da parte dei vostri bambini e un forte supporto emotivo dato dalla famiglia allontanano notevolmente questo genere di rischi.
3) Minimizzate la vergogna. E’ fondamentale che i vostri figli vi credano e si fidino di voi. Spiegando loro i rischi non abbiate un atteggiamento autoritario ma vicino e rinforzate in loro l’idea che voi potete aiutarli sempre e comunque mentre navigano online.
4) Monitorate le loro attività in internet. Il computer a casa dovrebbe essere posizionato in un luogo a cui accedono tutti i componenti della famiglia. Date loro dei tempi limite di connessione e installate dei software che vi permettano di monitorare le loro attività online. Mettete dei filtri alle chat a cui partecipano i vostri figli.
5) I rischi dei selfie. Fate riflettere i teenagers sull’abitudine a pubblicare numerose fotografie su Facebook o Instagram. Scatti goliardici, mentre bevono, fumano o sono ubriachi, e ancora in pose ammiccanti e succinte possono essere viste da chiunque. Predatori, ma anche dai loro professori o dai datori di lavoro stagionali etc.