- C’erano una volta le cerimonie di nozze private e con pochi ‘intimi’. Roba da matusalemmi. Il matrimonio per essere indimenticabile deve contare almeno 300 ospiti. Troppo costoso? Non avete tutti questi amici? Pensateci su, quanti contatti possedete fra facebook, linkedin, twitter, gmail, wathsapp etc etc? Sono arrivate le nozze hashtag con cui ci si sposa davvero ma gli invitati si palesano con un semplice ‘clic’ del mouse per un ‘mi piace’ o no. Non costa nulla, se si fa da sé anche se ci sono veri e propri professionisti che possono curare i dettagli affinché le nozze in differita siano indimenticabili.
Basta crerare un indirizzo hashtag connesso con Instagram (oppure associarsi ai tag già esistenti), poi scattare foto e video col telefonino e l’album si palesa in diretta. Certo quello che si mette in mostra deve essere spettacolare ed unico per attirare più visualizzazioni possibili e, magari, diventare rinomato. La celebrazione dei matrimoni quindi non è più solo interrotta dal flash del fotografo di rito che mette in posa perfetta gli sposi con scenografie da film, ora è un continuo concentrarsi su cosa pubblicare, quale hashtag associare, come commentare, controllare le reazioni di chi guarda (e censurare per tempo le critiche). (di Agnese Ferrara)
Le nozza hashtag arrivano da Oltroceano e sono la nuova opportunità per i futuri sposi di invitare tutti, ma proprio tutti. Dagli ex compagni delle scuole dell’obbligo e dell’università, agli amici di infanzia ritrovati su facebook e tutto il popolo dei social con cui chattiamo, amici o no. Tutti gradiranno, moltissimi commenteranno e faranno gli auguri, in tanti prenderanno spunto per le loro future nozze, condivideranno idee e le rilanceranno.
Negli Stati Uniti il fenomeno è collaudato già da qualche anno, il 50% delle cerimonie viene immortalata con gli hashtag secondo una indagine nazionale fatta nel 2015, Newlywed Survey WeddingWire, tanto che scovare un tag ancora non usato è diventato difficile.
Gli sposi sembrano gradire, si legge sul Wall Street Journal che al fenomeno dedica ora un approfondimento citando gli hashtag più di successo: #nellandteddy (3 giorni di cronaca nuziale, inclusi trucco e parrucco sposa di 5 ore, tuffi dal trampolino e fuochi d’artificio, oltre all’aggiunta di #nellandteddyjusteatingpizza, per 750 post su instagram in tutto hanno valso la citazione, foto incluse, su HarpersBazar, storica rivista di moda statunitense); #WeVellaInLove ha aggregato le nozze di una design di gioielli che ha documentato con 299 post i festeggiamenti della coppia in un castello in Irlanda. Poi ci sono i tag già esistenti ai quali accedere, come #epicnight che raduna tutte le feste nel mondo e conta quasi 300.000 post. C’è anche chi crea l’hashtag mesi prima dell’evento, per mettersi in vetrina e accumulare pubblico. Ma esiste anche la possibilità di evitare la sovraesposizione (oversharing) e le critiche (non mancano le prese in giro) e gli sposi più riservati possono fornire password agli amici per accedere all’album.
Come ideare un hashtag originale? Internet pullula di idee anche per l’Italia, basta fare un giro nei principali motori di ricerca per capire il meccanismo. Si può scegliere di fare da sè (se si è smanettoni abbastanza da districarsi con facilità ne fare foto col telefonino, usare Instagram, aggregare foto e video etc) oppure rivolgersi ai nuovi professionisti delle nozze online (in internet ce ne sono in quantità) che penseranno a tutto mentre agli sposi spetta solo il compito di fermarsi ogni tanto per un clic o per rispondere ai commenti in diretta. Sperando che i commenti siano sempre cordiali e gentili e che gli sposi non si distraggano troppo dal passo che stanno compiendo.