Galline che saltano davanti allo specchio, orologi killer, oche che fanno il bagno nel sangue di un maiale appena sgozzato, serpenti salvifici, l'anarchia creativa di Emir Kusturica, classe 1954 sembra inesauribile. Lui nel film e' un coraggioso portatore di latte da una parte all'altra del fronte balcanico in fiamme, in sella al suo asino e con un falco pellegrino sulla spalla. Quando arriva l'italiana Monica Bellucci tutta la sua vita cambia anche se e' felicemente amato da una ragazza del posto (Sloboda Michalovic). La Bellucci in realta' e' promessa a un altro, ma l'amore difficile tra i due trionfa nonostante le mille difficolta'. Che nel caso di Kusturica sono davvero mille: inseguimenti, fughe nel pozzo, campi di mine, nascondigli in un gregge di pecore. Una storia di passione, di amore proibito, che farà precipitare i due protagonisti in una serie di fantastiche e pericolose avventure. Si sono uniti per caso e niente e nessuno sembra in grado di fermarli.
Il film, basato sul cortometraggio Our Life, scritto a quattro mani dal regista e da sua figlia Dunja, arriva in sala l'11 maggio dopo gli applausi alla Mostra del cinema di Venezia.
Monica Bellucci, madrina al 72 festival di Cannes, per Emir Kusturica ha avuto una grande pazienza, su un set discontinuo tra le montagne serbe per tre anni, buttandosi nell'acqua gelata, affrontando scene da 'stunt' come le ha riconosciuto il regista, ma in cambii ha avuto un grande regalo. "Per la prima volta un ruolo importante di donna che è sexy, si innamora, ma è adulta e ha le rughe. E' un concetto nuovo per il cinema e sono felice: raccontare - dice in un'intervista all'ANSA realizzata alla Mostra del cinema di Venezia- che l'amore e la sessualità vanno al di là del tempo e dell'età, che non coincide con la bellezza o la giovinezza, ma con l'energia e la magia dell'innamoramento, mi sembra un bel cambiamento culturale e fa bene come messaggio cinematografico, induce al rispetto delle donne".
Di lei, promessa ad un signore della guerra e inseguita da un losco generale delle forze Nato, durante gli anni del conflitto serbo, si innamora un silenzioso lattaio (lo stesso regista) che ha visto la famiglia sterminata. Un amore contro tutto e tutti al (solito) ritmo indiavolato del cinema balcanico di Kusturica. "Sono due persone non più giovani che hanno vissuto tutto nella vita, soprattutto il dolore, e non si aspettano più niente, ma come per magia l'amore torna ad illuminare le loro vite e a dare gioia e speranza. Credere all'amore in questo periodo storico mi sembra un grande messaggio".