Un'assemblea sprint di soli 45 minuti, al Sofitel Legend Grand Amsterdam, dà il via libera, con il 98,8% dei voti, alla separazione da Fiat Chrysler Automobiles di Ferrari, attesa per il 4 gennaio, dopo Wall Street, anche a Piazza Affari. Un nuovo capitolo si apre per la casa di Maranello, ma anche per Fca. Sergio Marchionne conferma gli obiettivi al 2018 del gruppo, spiega che il piano sarà aggiornato a gennaio ma "i modelli non cambiano, saranno diversi i tempi". Resta centrale il tema alleanze, senza alcuna intenzione "di forzare con Gm, nessuna proposta ostile oggi è sul tavolo".
"E' l'inizio per Ferrari di un nuovo capitolo, si aprono nuove affascinanti prospettive. Lo spin off aumenterà la capacità di Ferrari di mantenere e accrescere le caratteristiche che la rendono unica, di esplicare al meglio il suo pieno potenziale. Ci aspettiamo che gli investitori continueranno ad essere sempre più attratti da Ferrari", sottolinea Marchionne che ieri, alla vigilia dell'assemblea, è stato a Maranello per lo scambio di auguri di Natale. "Sono molto contento del management team di Ferrari, consideriamo con grande attenzione la successione" dice alludendo al ceo Amedeo Felisa. Escluse altre operazioni analoghe a quelle del cavallino per Brand del gruppo come Jeep, Maserati e Chrysler.
Il manager di Fca insiste sull'importanza del consolidamento nell'industria automobilistica globale, ma ci tiene anche a chiarire che un progetto di fusione "non è vitale" per il gruppo. Concorda il presidente John Elkann: "Il nostro piano al 2018 va avanti, gli obiettivi sono confermati, il modo in cui si raggiungeranno dipenderà da tante cose. Fca è la prova di quanto sia importante il consolidamento". Marchionne spiega che nell'incontro convocato dal ministro americano dei Trasporti Anthony Foxx ha visto anche la numero uno di Gm Mary Barra.
"C'erano tante persone, l'ho salutata, il mio dovere l'ho fatto, ma non abbiamo fissato appuntamenti. Con i fondi azionisti non è iniziato alcun tipo di dialogo, per ora non c'è alcuna lettera formale ai soci della casa americana", osserva.
"Non c'è alcun prossimo passo con Gm, ma se non accade qualcosa adesso, avverrà in futuro. E' chiaro che questa industria ha bisogno di partnership ma serve una similarità di intenti. Se posso realizzare una fusione, ben venga, ma la vita va avanti anche se questo non è possibile. Non ho niente da aggiungere su Gm, siamo stati respinti e non voglio forzarla".
Marchionne annuncia l'aggiornamento del piano industriale a gennaio, con Jeep che "diventerà il fulcro dello sviluppo dell'azienda", esclude problemi per Maserati ("la frenata serve a correggere un nostro errore sui volumi, niente a che vedere con il valor del marchio"), mentre per quanto riguarda la possibilità di produrre un secondo modello a Pomigliano rinvia a un futuro incontro con i sindacati. "Bisognerà lavorare con Google e gli altri e verrà il momento in cui ci sarà qualcosa da annunciare", afferma. Al Salone di Detroit a metà gennaio Fca presenterà il suo primo modello ibrido, un min van Chrysler.