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Lamborghini 350GT ex patron Ferruccio ad Auto e Moto d'Epoca

Bolide del 1965 torna allo splendore orginale grazie a Touring

Redazione ANSA ROMA

ROMA - La 33ma edizione del Salone Auto e Moto d'Epoca di Padova ha probabilmente una 'regina' che rappresenta l'eccellenza del made in Italy: è la berlinetta Lamborghini 350GT del 1965 che - per la rarità dell'esemplare (era la vettura del patron Ferruccio), per l'eccezionalità del progetto iniziale e per la cura con cui questo gioiello è stato riportato all'originale splendore dagli esperti di Dipartimento Classic di Touring Superleggera - svetta sulle pur rare e bellissime auto da collezione esposte a Padova. Questa berlinetta 350GT del 1965 è infatti appartenuta al fondatore e al patron dell'azienda di Sant'Agata Bolognese Ferruccio Lamborghini. Immatricolata, ad un anno dall'avvio della produzione della prima 350GT con telaio numero 104 avvenuto nel 1964, per uso personale, questo esemplare con numero di telaio 265 fu guidato da Ferruccio Lamborghini per oltre un anno con il preciso intento di testarla in tutte le condizioni possibili e apportare migliorie significative in termini di affidabilità e confort di guida (modifiche che servirono poi per la successiva 400GT). Questa vettura, in particolare, venne equipaggiata con un V12 da 4 litri, precursore della 400GT, e il cambio, il differenziale e l'albero di trasmissione subirono lo stesso trattamento, modificati in base alle attente osservazioni del patron Ferruccio.

Successivamente la vettura fu venduta negli Stati Uniti a un collezionista che tentò una trasformazione con pezzi di altri modelli, per fortuna senza mai completare l'opera. L'attuale proprietario ricostruì la storia della 350GT telaio 265 scoprendo che questa era stata l'auto personale di Ferruccio. Da quel momento decise che un'auto così importante avrebbe dovuto essere restaurata da Touring, cioè da dove la carrozzeria originale era stata concepita e costruita. ''Con la 350GT, Lamborghini diede un impulso decisivo allo sviluppo della nostra azienda - ha detto Piero Mancardi, CEO di Touring Superleggera - e sono felice di poter ricambiare riportando alla luce il muletto di Ferruccio proprio nel centenario della sua nascita e nel novantesimo della fondazione di Touring''.

Il lavoro per riportare l'auto alle condizioni originali è durato circa 2 anni, un lungo percorso prima che il restauro sia stato classificato come completo, in linea con gli esclusivi standard Touring Superleggera, che si avvale di una profonda conoscenza dei metodi costruttivi dell'epoca di produzione, incluso naturalmente il sistema Superleggera che rese famosa l'azienda. Dopo lo smontaggio e la rimozione completa della parte posteriore e il sezionamento dell'intera parte anteriore, sono state rimosse tutte le porzioni di carrozzeria non originali e quelle danneggiate, mettendo a nudo la struttura. A seguito di una sverniciatura con acqua ad alta pressione (assimilabile alla sabbiatura ma più precisa e delicata) e la verifica del telaio su dima con piano di riscontro, si è analizzato il reale stato dei pannelli della carrozzeria. La manifattura ha deciso di ricostruire le strutture posteriori e superiori di sostegno della scocca e quelle dei cofani in alluminio. Il lavoro è poi proseguito con la ricostruzione completa della carrozzeria, delle parti mobili, della componentistica e dell'impianto elettrico. Le tappe successive hanno previsto il restauro della selleria e degli interni in pelle, nonché la verniciatura nel colore originale. Infine il montaggio ed il collaudo estetico e funzionale.

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