PARIGI - Peugeot-Psa studia un possibile matrimonio con Opel. Nel giorno di San Valentino, lo storico costruttore automobilistico francese ha annunciato che sta valutando la possibilità di acquisire le due filiali europee (in deficit cronico) di General Motors (GM), la Opel, appunto - basata in Germania - nonché il marchio britannico Vauxhall. Una notizia che ha fatto infuriare i tedeschi. A Berlino, la neo-ministra dell'Economia Brigitte Zypries ha definito "inaccettabile" il modo di procedere di Gm e Psa. Motivo? Non aver informato in anticipo dei piani il sindacato (Ig Metall), il Land dell'Assia e il governo tedesco. Anche i presidenti dei Laender in cui ci sono stabilimenti Opel si sono detti preoccupati. Malu Drayer, alla guida della Renania-Palatinato, ha espresso la speranza che "un'eventuale acquisizione da parte di Psa non metta a rischio i posti di lavoro a Kaiserslautern", mentre il presidente dell'Assia Volker Bouffier si è detto indifferente rispetto al fatto che il proprietario sia americano o francese, "importante è quel che accade qui a Ruesselsheim", sede centrale della Opel in Germania.
Dopo un tam tam di indiscrezioni di stampa, Psa ha confermato oggi di "esaminare con Gm numerose iniziative strategiche per migliorare la sua redditività e la sua efficacia operativa, incluso un'acquisizione potenziale di Opel". Anche se "in questo momento non esiste alcune certezza sulla conclusione" di un accordo in tal senso, ha aggiunto il gruppo in una nota. Psa e Gm si conoscono bene, legati da tempo da accordi e progetti industriali comuni. Dal 2012, i gruppi francese e americano hanno stretto un'alleanza che prevede, ad oggi, tre progetti in comune: la nuova Opel Zafira prodotta in Francia da Psa, il successore della Citroen C3 Picasso che uscirà invece dagli stabilimenti spagnoli di Opel, nonché una piccola utilitaria. Partenariati industriali che affondano le radici nella grande unione strategica stretta nel 2012, ma le cui ambizioni vennero riviste al ribasso. A quei tempi in gravi difficoltà economiche, il gruppo Usa aveva ceduto, a fine 2013, il 7% di Psa acquisito in un primo tempo. Ma i tempi cambiano e ora i francesi non escludono una potenziale fusione con Opel-Vauxhall. Anche se i principali azionisti - la famiglia Peugeot e il gruppo cinese Dongfeng Motor - si chiudono dietro a un secco no comment. Riserbo anche da parte dello Stato francese, terzo grande azionista della Maison Psa. Il board del gruppo si terrà nei prossimi giorni, anche per la presentazione dei risultati annuali la settimana prossima.
Secondo Les Echos, le ipotetiche nozze presentano vantaggi e inconvenienti. Da una parte, permetterebbero al costruttore francese di aumentare i suoi volumi - "una vera e propria necessità" - ma gonfierebbe ulteriormente il suo radicamento europeo quando il numero uno, Carlos Tavares, vorrebbe invece internazionalizzarlo di più. Sempre secondo il giornale c'è poi il problema degli stabilimenti, visto che Opel e Psa dispongono di numerosi siti industriali in Europa. Senza parlare dei modelli, non necessariamente complementari. Lo scorso anno, Gm ha venduto 1,1 milioni di veicoli per un fatturato di 16 miliardi di euro e una perdita di 257 milioni. Ma dal 2000 ha registra perdite superiori ai 15 miliardi nel Vecchio Continente.