Una pubblicità sessista da parte di un rivenditore indipendente di scooter elettrici è stata segnalata a Ragusa da cittadini e associazioni e il sindaco Giuseppe Cassì ha scritto all'Istituto di autodisciplina pubblicitaria affinché adotti i provvedimenti di propria competenza. "L'Istituto ha, infatti, sottoscritto un Codice di autodisciplina - dice il sindaco - che consente di bloccare e far ritirare le campagne sessiste o offensive a un apposito organo giudicante, il Giurì della pubblicità. Al tempo stesso stiamo procedendo con una diffida per l'agenzia pubblicitaria".
L'azienda produttrice degli scooter si dissocia da qualsiasi tipo di pubblicità sessista.
"Come organizzazione sindacale e come cittadine e cittadini ci consideriamo offesi dai messaggi degradanti e squallidi associati all'immagine che campeggia su un tabellone pubblicitario di Ragusa", dice Luisella Lionti, segretario organizzativo della Uil Sicilia e commissario della Uil Ragusa, che insieme al coordinamento Pari opportunità, chiede la rimozione del cartellone pubblicitario che promuove uno scooter elettrico con la scritta "Vienimi dietro: sono elettrica". "Attirare l'attenzione sul prodotto in vendita è l'obiettivo della pubblicità. Non più tollerato, però, se si tratta di pubblicità sessista e se lo scandalo va a intaccare la dignità della donna", conclude.