Le conseguenze del coronavirus sul mercato dell'auto in Europa (28 Paesi + area EFTA) potrebbero concretizzarsi a fine anno in una riduzione del 21% dell'immatricolato, cioè una perdita di circa 3,3 milioni di unità. Questa previsione - riporta il magazine specializzato francese Autoactu - è stata diffusa dall'istituto tedesco CAM (Center of Automotive Management) e tiene conto degli ultimi dati registrati, come la caduta del 53% in marzo a livello continentale. La valutazione di CAM è decisamente più negativa rispetto a quelle che erano già state espresse da S&P Global Ratings, che aveva ipotizzato una riduzione compresa fra il 15 e il 20%, e quella di IHS che aveva indicato nel 14% il calo nei mercati europei a fine anno, in uno scenario 'prudenzialmente ottimistico, e dipendente da una durata massima della crisi di 6-8 settimane e dall'attuazione dei programmi pubblici di rilancio'. Gli analisti del Center of Automotive Management sono anche più pessimisti rispetto ad altri esperti nelle previsioni per il mercato globale ma, per fortuna, lo sono meno per quelli fondamentali della Cina e degli Stati Uniti. A fine 2020, secondo CAM, nel mondo si dovrebbero una perdita di 15 milioni di immatricolazioni, cioè il 17% in meno di vendite. Una visione che è più 'nera' rispetto al 12% indicato da S&P Global Ratings e al 15% di IHS. Per quanto riguarda la Cina, dove la ripresa è già partita, l'impatto del Covid-19 sulle immatricolazioni complessive nel 2020 dovrebbe attestarsi sul 10%, valore su cui gli analisti di CAM, S&P e IHS sono 'allineati'. L'istituto tedesco prevede invece una perdita del 17% per gli Stati Uniti, sostanzialmente allineata con S&P (forchetta 15-20%) e IHS (-15%).