L’utilizzo delle due ruote in città, a motore e a pedali, é un trend in aumento nelle città italiane anche a scapito dell’utilizzo del mezzo pubblico. E le amministrazioni comunali continuano a rispondere e a pianificare, sebbene con intensità e qualità d’intervento differenti e discontinue, come rileva l’Osservatorio Focus2R, la ricerca promossa da Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) con Legambiente presentata a Milano. Nel corso dell’evento si sono confrontati gli assessori a Mobilità e Trasporto di tre città italiane, Roma, Milano e Palermo. Tutti e tre hanno rilevato l’aumento da parte dei cittadini dell’utilizzo delle due ruote.
La bicicletta a Milano “si usa come un vero e proprio mezzo di trasporto anche per andare al lavoro o a scuola - ha spiegato Arianna Censi assessora alla Mobilitá a Milano -, noi abbiamo infatti portato avanti un lavoro di interconnessione e inter modalitá. Noi stiamo spingendo su un processo di cambiamento epocale, mai la mobilità é stata così al centro dell’attenzione. Stiamo facendo un’operazione di cambiare la città e cambiare la mobilità per modificare gli stili di vita”. I dati della ricerca “combaciano con quello che vediamo nelle città - ha spiegato Eugenio Patanè assessore del Comune di Roma -. Vediamo anche noi un aumento della mobilità attiva e c’è da dire che questa lunga scia iniziata con il Covid ancora non è terminata. Abbiamo avuto una grande diminuzione dell’utilizzo del trasporto pubblico e quindi della bigliettazione collegata, con i ristori del governo che sono insufficienti”. Un altro tema per i Comuni é quello della gestione delle infrastrutture che si fa sempre più gravosa. Secondo Maurizio Carta, assessore del Comune di Palermo, sulle due ruote e sulle politiche collegate alla mobilità sostenibile le città, “hanno una sintonia di comportamenti - ha detto -, andiamo tutti verso le stesse politiche ma che sono diversificate a seconda delle città e delle loro conformazioni. A Palermo abbiamo una consulta delle biciclette, ci ha consentito di approvare mon molto tempo fa uno studio di fattibilità per oltre 80 chilometri di ciclovie che connettono luoghi del tempo libero e delle nostre bellezze ma che sono anche una parte di trasporto pubblico”. “Abbiamo una sfida delicata cioè agire rapidamente sull’incremento dell’offerta della mobilità sostenibile - ha concluso -, sapendo che i costi di gestione sono importanti e i comuni avranno difficoltà ad affrontarli”.
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