'Vendere' l'energia attraverso la propria auto elettrica quando questa non è in uso facendola diventare, lasciata agganciata alla colonnina, una specie di batteria a cui il gestore può attingere in caso di necessità. E' il 'vehicle to grid' (letteralmente 'veicolo alla rete'), un sistema, relativo all'auto elettrica, finora limitato ad alcune sperimentazioni che riceve adesso uno specifico inquadramento normativo con il decreto del ministero dello Sviluppo economico pubblicato in Gazzetta Ufficiale.ministeri competenti di colmare tale lacuna normativa".
Il decreto ha tra gli obiettivi non solo la diffusione dell'auto elettrica, ma anche quello di rendere più stabile tutto il sistema elettrico in un'era in cui le rinnovabili fanno la parte del leone, ma per loro natura non sempre sono in grado di assicurare l'energia necessaria al Paese: da qui l'esigenza di avere dei sistemi di accumulo (tra cui per l'appunto le auto elettriche) che contribuiscano a stabilizzare la rete. Il provvedimento è la cornice entro la quale questo nuovo sistema si può sviluppare, ma c'è ancora qualche passo da fare per vedere la partenza vera e propria del nuovo regime. In particolare, entro tre mesi, l'Arera (la vecchia Autorità per l'energia) dovrà adottare delle disposizioni per integrare la propria regolazione del dispacciamento, proprio per includere le infrastrutture di ricarica, "anche domestiche". Il relativo documento verrà messo in consultazione e poi emanato quindi, secondo fonti di settore, prevedibilmente verso l'estate tutto il processo dovrebbe essere completato. Il sistema prevede infatti che il singolo automobilista si affidi a un 'aggregatore' (come è per esempio Enel X che ha avviato da tempo la sperimentazione) che in pratica fa da trait d'union tra l'auto e il gestore della rete elettrica. L'automobilista si collega alla colonnina (sia quelle tradizionali e monodirezionali, sia quelle nuove e bidirezionali) e non solo riceve energia, ma la fornisce anche nei momenti di necessità 'bilanciando' la rete. Alla remunerazione dell'automobilista penserà quindi lo stesso aggregatore, che verosimilmente agirà attraverso uno sconto sul successivo 'pieno' di energia elettrica. Per quanto riguarda i costi, si legge ancora nel decreto, l'Arera provvede alla copertura, anche in via forfettaria, dei costi aggiuntivi connessi alla installazione dei dispositivi e dei sistemi di misura necessari ad assicurare l'interazione tra veicolo e rete elettrica. Infine entro 120 giorni il Gse, anche a seguito di indagine sulle caratteristiche dei veicoli elettrici e delle infrastrutture di ricarica presenti sul mercato, pubblica una procedura con la quale sono delineate le informazioni che dovranno essere fornite ai detentori dei veicoli circa l'utilizzo dei sistemi di accumulo dei veicoli stessi. In tutti i casi, i gestori sono tenuti ad acquisire l'esplicito consenso del detentore del veicolo, fornendo preventivamente informazioni dettagliate sulle modalità e sulle condizioni, anche economiche, in base alle quali il veicolo partecipa alla fornitura dei servizi.