ROMA - Lo sviluppo di sistemi di trasporto intelligente (ITS) potrebbe aiutare a contenere le emissioni nocive dei gas di scarico ma il parco auto europeo deve essere rinnovato e servono infrastrutture adeguate. Carlos Ghosn, in qualità di presidente dell'Associazione Europea dei Costruttori di Automobili, ha sottolineato a Francoforte la necessità di progredire per fini ecologici nella connessione in rete dei veicoli e, in parallelo, nella protezione dell'accesso dall'esterno dei dispositivi di bordo. Il numero 1 dell'ACEA, ha posto l'accento su come questo argomento debba "essere considerato molto seriamente dai produttori di veicoli. Dobbiamo impegnarci ad assicurare agli automobilisti un elevato livello di protezione per mantenere la loro fiducia. Questo è essenziale per garantire alle auto connesse e ai dispositivi ITS la possibilità di realizzare il loro potenziale, per contribuire ad abbattere le emissioni di CO2". Riconoscendo le preoccupazioni intorno a questo argomento, il Consiglio dell'ACEA ha adottato una relazione in cinque punti sulla protezione dei dati a cui aderirà l'industria dell'auto. Questi principi includono la trasparenza, la possibilità di scelta del cliente, un design che tenga conto dei fattori di privacy, la sicurezza dei dati e un uso proporzionato degli stessi.
All'ACEA si è parlato anche delle analisi contenute nell'ultimo studio ERTICO, che indica come i sistemi ITS potenzialmente possano dare un importante contributo all'ambiente. Dotare i veicoli di navigatori dinamici che utilizzano in tempo reale i dati per ridurre il consumo di combustibile potrebbe aiutare a tagliare le emissioni reali di CO2 dal 5 al 10%. Sulla base dell'analisi personalizzata dello stile di guida, poi, i cosiddetti sistemi Eco-Driving potrebbero fornire agli automobilisti indicazioni di comportamento in grado di incidere dal 5 al 20% sulle emissioni prodotte nei loro spostamenti. Per quello che riguarda le infrastrutture stradali, invece, le due misure più importanti per limitare l'impatto del traffico sull'ambiente sono, al momento, i semafori e i segnali intelligenti e i sistemi di assistenza per la ricerca del parcheggio collegati in tempo reale ai navigatori dei veicoli. È stato calcolato che queste due soluzioni potrebbero contribuire a un contenimento delle emissioni di CO2 del 10%. Nel commentare lo studio, Ghosn ha sottolineato che solo il 5% del circolante in Europa è costituito da veicoli nuovi o targati da meno di un anno e che la media dell'età del parco di 9,7 anni risulta in crescita. "Con queste premesse lo studio evidenza la necessità di un rapido rinnovamento del circolante, così da poter immettere rapidamente sul mercato vetture dotate di tecnologia di ultima generazione. I veicoli collegati in rete - ha concluso Ghosn - e un rinnovo più veloce delle flotte non sono, però, misure da sole sufficienti. L'ACEA, perciò, invita i politici a investire di più nell'appropriato miglioramento delle infrastrutture".