ROMA - Quello del motore diesel tedesco al centro dello scandalo per le emissioni truccate sembra essere un vero e proprio giallo la cui origine risalirebbe al 2005. E' quanto emerge da un report di Automotive News Europe, che cita anche articoli pubblicati oggi dai quotidiani Bild am Sonntag e Frankfurter Allgemeine Zeitung, e che ricostruisce le tappe della vicenda del motore 2.0 TDI EA 189.
Dieci anni fa, l'allora capo della Volkswagen Wolfgang Bernhard chiamò in azienda l'ingegnere Rudolf Krebs, che lavorava all'Audi, per sviluppare un nuovo motore diesel destinato al mercato statunitense. Alcune unità di questo nuovo propulsore - appunto il 2.0 TDI in versione Usa - vennero collaudate con successo nel 2006 negli impianti di prova che il Gruppo tedesco possiede in Sud Africa. I risultati che permettevano di soddisfare le stringenti norme Usa sulle emissioni di NOx, gli ossidi di azoto tra i principali inquinanti dell'aria emessi dalla combustione nei motori diesel, erano stati ottenuti con il dispositivo AdBlue che prevede l'uso dell'urea, lo stesso usato su motori diesel più grandi.
Secondo la Frankfurter Allgemeine Zeitung, a questo punto dello sviluppo del 2.0 TDI l'Azienda bloccò l'adozione dell'impianto AdBlue, perché il costo industriale di 300 euro a vettura era ritenuto troppo elevato in un momento di riduzione delle spese. Evidentemente si pensò ad un'altra strada per ottenere la certificazione dell'Epa, che a quanto pare passava attraverso un programma segreto all'interno del software di gestione. E già nel 2007, secondo il quotidiano Bild am Sonntag, la Volkswagen era stata avvertita dalla Bosch, principale fornitore dei sistemi d'iniezione e di controllo delle emissioni del motore incriminato, della illegalità dell'uso di software specifici. Inoltre, sempre secondo Bild, il software Bosch era stato fornito alla Volkswagen per scopi di test e sperimentazione, ma poi era finito nelle vetture in produzione.
Bernhard - ricorda Automotive News Europe - ha lasciato la Volkswagen nel gennaio del 2007 prima che il motore diesel EA 189 entrasse in produzione e Krebs è stato spostato in un altro ruolo quando Martin Winterkorn è diventato, lo stesso anno, CEO del Gruppo e del marchio Volkswagen. Proprio Winterkorn, recentemente dimissionario, secondo il quotidiano tedesco avrebbe chiesto a due dirigenti Audi, il capo dello sviluppo Ulrich Hackenberg e il capo dei motoristi Wolfgang Hatz, di continuare a Wolfsburg il lavoro di definizione del motore diesel EA 189. Bild am Sonntag riferisce che Hackenberg e Hatz, che negano di essere stati al corrente di eventuali attività illecite, sono stati sollevati dalle loro funzioni.(ANSA).