Gran parte dei modelli Audi sono coinvolti nelle emissioni truccate, con 2,1 milioni di auto nel mondo dotate del software incriminato, di cui 1,4 milioni nella sola Europa occidentale (577.000 in Germania). Lo dice alla Bloomberg il portavoce Juergen de Graeve. I modelli coinvolti sono A1, A3, A4, A5, A6, TT, Q3, Q5. Nel frattempo Volkswagen avrebbe sospeso i responsabili della ricerca e sviluppo (R&D) di Audi, Porsche e della casa madre. E' quanto si legge sul sito Reuters citando fonti vicine al dossier. Nei giorni scorsi era emerso che i test sulle emissioni negli Usa, poi risultati truccati, erano gestiti direttamente da ingegneri impiegati in Germania.
Berlino, non eravamo a conoscenza trucchi software
Il ministero dei Trasporti tedesco smentisce di essere stato a conoscenza del 'defeat device', il software incriminato che consentiva a Volkswagen di truccare i test sulle emissioni, prima che esplodesse lo scandalo. Lo ha detto un portavoce secondo quanto riferisce l'agenzia Bloomberg.
Ombre anche su consumi Mercedes, Bmw e Peugeot
Alcune macchine nuove, tra cui Mercedes classe A,C e E, Bmw serie 5 e Peugeot 308, consumano circa il 50% di benzina in più rispetto a quanto dichiarato dai risultati di laboratorio diffusi dalle marche stesse. Lo rende noto l'organizzazione Transport & Enviroment sulla base di loro test su strada. Secondo questo studio, la differenza tra le performance reali e quelle ufficiali è talmente rilevante che è difficile da spiegare secondo gli standard comuni, per cui non si può escludere la manipolazione dei test stessi. Anche se questa ricerca - sottolinea lo studio - non ha dimostrato la presenza di 'dispositivi specifici' in grado di falsificare i dati, simili a quelli utilizzati da Volkswagen, tuttavia, raccomanda sempre la stessa ricerca, i governi europei dovrebbero estendere i loro controlli dai software per la misurazione delle emissioni a eventuali manipolazioni circa il reale consumo delle auto.
Ricorso Mdc ad Antitrust ed esposto
Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) ha depositato un ricorso all'Antitrust per chiedere una sospensione cautelare delle vendite dei modelli coinvolti dal caso Dieselgate Volkswagen in Italia. Alla base del ricorso il rischio dell'acquisto dai consumatori di un prodotto altamente difforme dalle caratteristiche tecniche di inquinamento ambientale promesse. "Sono l'ambiente ed i consumatori le uniche vere vittime di questa vicenda", dichiara Francesco Luongo, vicepresidente nazionale di MDC.