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Auto: Csp a Governo, bonus e sconto su acquisto e rottamazione

Totale 4.000 euro se contestualmente in pensione usato 10 anni

Redazione ANSA MILANO

Una proposta per un bonus di duemila euro, più uno sconto di altri duemila euro, a tutti coloro che nel 2019 compreranno una nuova auto e rottameranno un usato di oltre dieci anni. Il tutto, con un aumento del gettito per l'Erario e per un impatto positivo sulla crescita del Pil. E' questa la proposta di nuovi incentivi alla rottamazione, avanzata all'attuale Governo dal Centro Studi Promotor e al centro della conferenza stampa tenuta oggi a Milano con il tema 'La situazione e le prospettive dell'economia e del mercato automobilistico italiano'.

La proposta del Centro Studi Promotor è costruita sulla base dei primi incentivi alla rottamazione entrati in vigore nel 1997 e "che ottennero ottimi risultati senza oneri per lo Stato, dato che l'aumento del gettito Iva e delle tasse di immatricolazioni sulle auto vendute in più, coprì completamente il costo dell'erogazione del bonus" e lasciò all'Erario un maggior gettito netto di 1.400 miliardi di lire (723 milioni di euro). "Per raggiungere questi obiettivi - ha spiegato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - occorre che un eventuale provvedimento di incentivazione sia progettato correttamente, prevedendo un incentivo significativo, ma il cui costo per lo Stato sia interamente recuperato con il maggior gettito Iva derivante dalle vendite aggiuntive.

Occorrerebbe cioè un provvedimento analogo a quello dei primi incentivi alla rottamazione che vennero messi a punto con il contributo del Centro Studi Promotor e approvati a fine 1996, dopo una severa crisi di vendite di auto durata quattro anni". Secondo le previsioni dello stesso Centro Studi Promotor, se la proposta per il 2019 venisse accolta, il recupero del bonus a carico dello Stato (2000 euro) sarebbe ampiamente garantito, dato che oggi, secondo l'Unrae, il prezzo medio per l'acquisizione di un'autovettura è di 21.020 euro, di cui 3.790 di Iva.

"La nostra proposta - ha aggiunto Quagliano - non è motivata dall'esigenza di sostenere le vendite di autovetture, perché il mercato dell'auto, pur non avendo ancora raggiunto il livello fisiologico, gode di discreta salute. La nostra proposta è motivata dall'esigenza di supportare gli automobilisti, spesso a basso reddito, che possiedono una vettura di oltre dieci anni di anzianità e che hanno necessità di sostituirla per evitare le limitazioni al traffico imposte per motivi ambientali". "Per raggiungere questi obiettivi - ha spiegato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - occorre che un eventuale provvedimento di incentivazione sia progettato correttamente, prevedendo un incentivo significativo, ma il cui costo per lo Stato sia interamente recuperato con il maggior gettito Iva derivante dalle vendite aggiuntive.

Occorrerebbe cioè un provvedimento analogo a quello dei primi incentivi alla rottamazione che vennero messi a punto con il contributo del Centro Studi Promotor e approvati a fine 1996, dopo una severa crisi di vendite di auto durata quattro anni". Secondo le previsioni dello stesso Centro Studi Promotor, se la proposta per il 2019 venisse accolta, il recupero del bonus a carico dello Stato (2000 euro) sarebbe ampiamente garantito, dato che oggi, secondo l'Unrae, il prezzo medio per l'acquisizione di un'autovettura è di 21.020 euro, di cui 3.790 di Iva.

"La nostra proposta - ha aggiunto Quagliano - non è motivata dall'esigenza di sostenere le vendite di autovetture, perché il mercato dell'auto, pur non avendo ancora raggiunto il livello fisiologico, gode di discreta salute. La nostra proposta è motivata dall'esigenza di supportare gli automobilisti, spesso a basso reddito, che possiedono una vettura di oltre dieci anni di anzianità e che hanno necessità di sostituirla per evitare le limitazioni al traffico imposte per motivi ambientali".

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