Il tema scelto quest'anno da CTA (l'associazione che organizza il Ces) e cioè la 'Sicurezza umana per tutti' - ha detto Tanjia Ruckert membro del board di Bosch durante l'odierna conferenza al Consumer Electronics Show - "riconosce il ruolo chiave che la tecnologia deve svolgere nel salvaguardare e migliorare la nostra sicurezza, la nostra protezione e il nostro benessere, nonché la salute del nostro pianeta".
E c'è un elemento di tecnologia che gioca un ruolo particolarmente importante in queste sfide. È ovunque ma quasi invisibile, nonostante sia alla base di gran parte delle soluzioni su cui facciamo affidamento nella nostra vita quotidiana.
Sono i sensori di Bosch, che rendono i veicoli più sicuri, ci aiutano a migliorare la salute e ci consentono di tenere d'occhio cose che altrimenti sarebbero difficili da vedere, dalla temperatura e pressione alla presenza di sostanze nocive nel cibo e nell'acqua.
Salvano la vita delle persone ogni giorno, ad esempio identificando automaticamente collisioni e cadute e quindi attivando istantaneamente l'apertura dell'airbag o una richiesta di aiuto.
I sensori costituiscono anche la spina dorsale del nostro mondo connesso: senza nodi formaiti da sensori intelligenti, l'internet delle cose non sarebbe nemmeno concepibile. E man mano che le loro capacità aumentano, aumenta anche la loro importanza.
Tra il 2019 e il 2030, si prevede che le dimensioni del mercato globale dei sensori raddoppieranno superando i 400 miliardi di dollari. In Bosch, abbiamo svolto un ruolo pionieristico nello sviluppo di uno dei tipi di sensori più importanti e ampiamente utilizzati oggi: i piccoli ma potenti sensori per sistemi microelettromeccanici, noti anche come Mems.
"Siamo il principale produttore globale di questa tecnologia: da quando abbiamo iniziato nel 1995 - ha precisato la Ruckert - abbiamo prodotto più di 18 miliardi di sensori Mems. E la nostra attività è ancora in forte crescita: negli ultimi cinque anni ne abbiamo prodotte tante quante in tutti gli anni precedenti.
Oggi ci sono in media 22 Mems Bosch in ogni auto. Metà degli smartphone del pianeta contiene almeno uno di questi sensori Bosch, e chi usa anche un fitness tracker o delle cuffie smart, probabilmente ne avrai una discreta collezione. Nel corso degli anni abbiamo continuato a perfezionare i Mems dotandoli di funzionalità sempre più sofisticate.
Grazie all'edge computing, i sensori stanno diventando sempre più intelligenti, ora non solo in grado di rilevare e trasmettere informazioni, ma anche di elaborarle e analizzarle.
Sempre più spesso, i sensori possono persino imparare dai dati che raccolgono, poiché ora siamo in grado di dotarli direttamente di algoritmi di intelligenza artificiale. Sebbene sia ancora agli inizi, il rilevamento quantistico potrebbe presto consentire misurazioni mille volte più precise rispetto ai Mems di oggi. L'anno scorso Bosch ha fondato una startup per portare avanti la commercializzazione di sensori quantistici e attingere a un mercato che si prevede raggiungerà fino a 7 miliardi di dollari nei prossimi anni.
"Il nostro lavoro su questa tecnologia all'avanguardia - ha detto la Ruckert - sottolinea la strategia della nostra azienda come innovatore high-tech e si adatta bene ai nostri sforzi di digitalizzazione. Nei prossimi tre anni, investiremo altri 10 miliardi di dollari nella trasformazione digitale della nostra attività e nell'espansione della nostra forza lavoro di 40.000 ingegneri software".
"Nel portare avanti la digitalizzazione nella nostra azienda, il nostro obiettivo finale è trovare modi sempre nuovi per mantenere la nostra promessa 'Inventato per la vita'". Il primo dominio in cui i sensori Bosch hanno trovato un uso diffuso è stato nelle applicazioni automobilistiche tanto che Bosch rimane uno dei produttori leader per l'industria automobilistica. Tra le altre cose, i sensori Bosch aiutano nella navigazione del veicolo, controllano gli airbag e i sistemi Esp e abilitano numerose funzioni di assistenza che migliorano la sicurezza di guida, il confort e l'efficienza.
I sensori sono indispensabili per la guida automatizzata. "In qualità di pionieri di questa tecnologia - ha concluso la Ruckert - stiamo mettendo a frutto la nostra esperienza nel campo dei sensori in soluzioni che ci stanno avvicinando sempre di più ai veicoli senza conducente di domani, abilitando già sistemi di assistenza alla guida all'avanguardia.
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