Quel piccolo rettangolo di metallo (o di plastica tra 1963 e 1985) grazie al codice alfanumerico che lo rende unico è davvero una fonte di dati preziosa, capace di restituirci la radiografia di ogni veicolo immatricolato in Italia nonché del suo proprietario.
Istituita nel nostro Paese con il Regio Decreto del 28 agosto 1901 n 416 - il primo Regolamento per la circolazione delle vetture automobili sulle strade ordinarie - in cui articolo 91 dispone l'obbligatorietà per tutte le vetture circolanti di apposita targa fissa, su concessione della locale Prefettura. La targa in metallo riportava, per esteso il nome della Provincia ed il numero di licenza prefettizia. Di quella fase pionieristica esistono ancora due esemplari, la targa GENOVA 83 conservata al Museo dell'Automobile di Torino e quella PADOVA 2 visibile al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano.
Da 118 anni la targa auto accompagna dunque la vita del mezzo, collegandolo ai dati dell'intestatario registrato al Pubblico Registro Automobilistico (PRA) e rendendo possibile l'accesso agli stessi attraverso una visura. E' uno strumento a disposizione non solo delle Forze dell'Ordine per elevare multe o controllare lo stato dell'assicurazione e delle revisioni obbligatorie, ma anche di ogni cittadino. E può arrivare in aiuto quando vogliamo risalire al proprietario di un'auto (magari perché ha provocato un incidente ma non si è fermato) ma anche per sapere se un usato è affidabile o, più semplicemente, per stare di chi sono una vecchia moto o una auto storica che vorremmo acquistare.
Database delle auto rubate e non assicurate
Per accertarsi che l'auto non sia rubata è sufficiente digitare la targa sul portale internet allestito dal ministero dell'Interno e si saprà se il veicolo (auto o moto) è iscritto nell'archivio veicoli rubati. Egualmente semplice verificare la situazione assicurativa, sfruttando il database aggiornato di continuo dall'ANIA e raggiungibile attraverso il sito del Ministero dei Trasporti e senza alcun costo.
Importo del bollo attraverso il numero di targa
Un'altra verifica, del tutto gratuita, che parte dal numero di targa auto è quella per calcolare l'importo dovuto del bollo. In questo caso, sul sito dell'Aci e quello dell'Agenzia delle Entrate , si potrà conoscere quanto dovuto, risultando registrati nel sistema i dati essenziali, come la potenza del mezzo, la regione di residenza dell'intestatario e la classe di emissioni inquinanti.
Lecito risalire a proprietà o intestazione
L'accesso al database che unisce le informazioni tra la targa del veicolo e il suo proprietario/intestatario è del tutto legale in quanto - essendo queste informazioni custodite in un Registro Pubblico - chiunque abbia interesse può richiedere ed ottenere i dati e le informazioni relative a qualsiasi veicolo iscritto sulla base della indicazione del numero di targa.
Per farlo è necessaria la cosiddetta 'visura' al PRA che si ottiene attraverso il sito dell'Automobile Club d'Italia che è il gestore del Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Come previsto dalle norme del Codice Civile nel PRA sono effettuate le prime iscrizioni, le trascrizioni e le annotazioni relative agli autoveicoli, ai motoveicoli e ai rimorchi, in quanto 'beni mobili registrati'. secondo le norme previste dal codice civile.
Oggi queste informazioni possono essere ottenute facilmente anche on line, effettuando, sempre via internet, il pagamento degli importi dovuti. Quest'ultima operazione può però essere effettuata solo tramite 'pagoPA', il sistema di pagamenti elettronici verso le pubbliche amministrazioni. Sulla pagina del web verrà chiesto di scegliere tra carta di credito/debito o prepagata; PayPal; altri wallett oppure con bonifico (se il proprio istituto è presente tra quelli aderenti a PagoPA) o ancora bollettino postale. La transazione va effettuata il Nodo dei Pagamenti - SPC gestito dall'Agenzia per l'Italia Digitale (per informazioni www.agid.gov.it).
L'utilizzo del servizio comporta un costo pari a 6,00 euro (visura secondo la vigente tariffa approvata con DM del Ministero dellEconomia e delle Finanze del 21/03/2013). L'operazione viene effettuata in maniera anonima e il proprietario del veicolo per cui si è interrogata la banca dati non verrà mai informato della cosa. L'ACI ricorda che la visura non costituisce certificazione e spiega che le visure vengono fornite solo se il veicolo è stato certificato nella Banca dati giuridica costituita ai sensi della Legge n. 187 del 1990 (per informazioni visurenet@aci.it ) e che sono consentite solamente 3 visure nello stesso giorno con lo stesso codice fiscale. In alternativa al servizio Visura della Banca Dati PRA On Line, è possibile rivolgersi all' Ufficio Provinciale Aci del Pubblico Registro Automobilistico ; la visura infine può essere richiesta anche tramite un'agenzia di pratiche auto, comprese le delegazioni ACI, ma in questo caso si paga il servizio di intermediazione che è offerto in regime di libero mercato. Oltre che nel caso di veicoli con targa civile intestati però alle Forze dell'Ordine o altri Corpi dello Stato, l'inserimento della targa non permette di risalire al possessore in altri casi, come nel caso di un'auto presa a noleggio o in leasing, per la quale risulteranno iscritti solo i dati della società cessionaria.