ROMA - La battaglia elettorale per le presidenziali in Francia non si sta giocando solo sui grandi temi della sicurezza e dell'immigrazione, ma anche sfruttando posizioni fortemente contrapposte in tema di mobilità e di utilizzo dell'automobile. Una serie di interviste realizzate dal magazine AutoPlus evidenziano, al riguardo, pareri discordi tra Marine Le Pen ed Emmanuel Macron, due tra i candidati più accreditati a superare il primo turno di domani, domenica 23 aprile. Per la Le Pen, ad esempio, pur nella consapevolezza del problema degli incidenti stradali in Francia (3.500 morti e 70.000 feriti nel 2015) occorre avviare ''una moratoria sull'installazione di nuovi radar sulle strade francesi'' e realizzare una verifica se ''quelli installati sono realmente in grado di migliorare la sicurezza''. Macron ha invece una posizione più dura: ''occorre mettere in campo nuovi radar - ha dichiarato ad AutoPlus - che abbiano anche nuove funzionalità'' alludendo ai sistemi che fotografano frontalmente l'auto e riprendono anche chi sta utilizzando lo smartphone mentre guida.
Marine Le Pen ha confermato di essere ''preoccupata per il problema dell'alcol'' ed ha anticipato che uno dei suoi primi provvedimenti potrebbe essere l'introduzione obbligatoria ''del sistema di avviamento, che già esiste negli autobus, che impedisce di mettere in moto se il guidatore risulta positivo al sistema di ethylotest''. Per Macron, invece, una delle priorità sul fronte della sicurezza è rappresentata dal miglioramento della formazione dei guidatori, accompagnato da campagne di sensibilizzazione e miglioramenti delle infrastrutture. Molto apprezzata dai francesi - almeno nella fase dei sondaggi pre-elettorali - una delle proposte della Le Pen, quella relativa alla depenalizzazione degli eccessi di velocità entro i 10 km/h oltre il limite: ''ho già chiesto - ha detto la leader delle Fronte Nazionale - di eliminare la detrazione dei punti e di abbassare le multe al di sotto dei 10 km/h di differenza, perché sono i delinquenti della strada e che vanno puniti e non i comuni automobilisti incappati in piccoli eccessi di velocità''. Ancora più forte lo scontro Le Pen - Macron in tema di auto a gasolio: ''sono per conservare l'attuale fiscalità sui diesel - ha dichiarato la Le Pen - e inorridisco per il progetto di Macron che la vuole invece aumentare. Si colpirebbero i milioni di francesi che hanno scelto un modello a gasolio penalizzando solo i deboli''. Nel programma di Macron c'è in effetti ''l'allineamento della fiscalità del diesel a quella della benzina entro 5 anni'' perché i vantaggi che sono stati dati alle auto a gasolio ''non sono giustificabili né dal punto di vista ambientale né da quello economico''. Tuttavia Macron promette ''un incentivo di 1.000 euro per chi acquisterà modelli più ecologici''. Marine Le Pen, sempre nell'intervista ad AutoPlus, ha poi menzionato un provvedimento che a suo parere potrebbe più aiutare i francesi: la fine del regime della privatizzazione per le autostrade. ''Dobbiamo nazionalizzare le società di gestione (delle autostrade) e restituire ai francesi un patrimonio che avevano finanziato e di cui sono stati spogliati''. Ed ha aggiunto di prendere l'impegno ''di congelare l'aumento dei pedaggi per non gravare sul budget delle famiglie''. Macron ha invece ribadito di voler giocare il suo jolly 'automobilistico' sul citato programma di rinnovo del parco circolante: ''non dobbiamo ghettizzare chi guida auto vecchie e inquinanti, sarebbe una vera segregazione sociale - ha detto - e per questo porterò avanti un piano di incentivi per sostituire auto immatricolate ante 2001 con modelli, anche usati, che siano efficienti dal punto di vista delle emissioni''.