'Bonus di emissioni' per non pagare le multe, spinta sull'elettrificazione delle flotte aziendali e uno schema di sussidi per sostenere la domanda di veicoli puliti.
La ricetta della Francia per salvare l'automotive è stata recapitata sul tavolo di Bruxelles attraverso una serie di raccomandazioni per ripristinare l'industria europea e che, in molti casi, si avvicinano alla linea italiana.
In attesa di conoscere i dettagli del Clean
Industrial Deal, Parigi vede una "finestra di opportunità" per
attuare un'agenda industriale competitiva, come spiegato dal
ministro dell'industria e dell'energia Marc Ferracci a un gruppo
di media. Con l'avvio del Dialogo strategico sull'automotive,
per la Francia - in linea con le richieste di Roma e Berlino -
resta prioritario arrivare a una "soluzione mirata basata sulla
flessibilità che consentirà ai produttori fermamente impegnati a
elettrificare la propria gamma di evitare di pagare multe per il
2025", pur senza fare marcia indietro sul target 2035 per le
emissioni zero. Sul breve periodo Parigi propone una sorta di
'bonus di emissione' per le aziende che, a detta del ministro,
sono sostenuti anche dalla Germania di Olaf Scholz. Mentre sul
medio termine "proponiamo un piano globale" di sostegno
all'automotive, fatto di incentivi, su cui concorda "anche
l'Italia", osserva Ferracci, menzionando il non paper
sull'automotive messo a punto dal ministro Adolfo Urso.
Incentivi per la domanda ma anche "sostegno all'offerta" per i
"produttori di attrezzature" che, più che le case auto,
risentono della crisi.
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