MILANO - Route des Grandes Alpes, Bretagna, Corsica, Sardegna, Abruzzo. Ogni anno, se gli è possibile, Stefano Accorsi salta in moto e fa un viaggio vero. Senza l'ansia dei chilometri orari e senza tenere il conto di quelli percorsi, perché non porta addosso nessuna etichetta da mototurista, è solo uno che - zaino in spalla - si ritaglia uno spazio di libertà su due ruote, meglio se in compagnia della moglie, Bianca Vitali. L'attore si dichiara 'un appassionato vero' e, in occasione della visita al Salone della Moto ha parlato, in un'intervista a Ferro (cover story), il suo rapporto con la moto, come strumento di libertà: "È principalmente questo, inutile girarci intorno. Più cresci, più cose da fare hai. E allora la moto cos'è? È un momento per te, quello in cui ti prendi un tuo spazio. E sarà pur vero che la moto non è 'indispensabile', che è un piccolo lusso, ma è anche vero che se ne trovano a prezzi ragionevoli e che volendo si possono anche affittare. L'importante è aver la voglia di saltare in sella e guidare: che poi tu sia da solo o in coppia poco importa".
Se per l'attore bolognese la moto è una passione le corse auto, quelle vere, sono uno sport con tanto di allenamenti: "È venuto naturale farlo così, farlo sul serio, per evitare che il tutto risultasse una banale operazione d'immagine. Poi, per la prima volta nella mia vita, è successo che mi anticipassero un film (si riferisce a Made In Italy di Luciano Ligabue che uscirà nei cinema il 25 gennaio, ndr), perciò ho potuto partecipare solo alla prima gara, per la quale mi sono preparato a lungo, imparando quanto possibile per correre sull'asciutto, poi ha diluviato e mi sono ritrovato a dover fare l'opposto rispetto a quanto avevo programmato. Sono anche salito sul podio ma la vera sfida è stata quella di riuscire a concludere una gara d'esordio del genere. Voglio continuare quest'avventura e nella prossima stagione mi piacerebbe fare più gare nel TCT con la Peugeot 308 Racing Cup".
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