Ferrari lancia un nuovo concetto di vetture in serie limitata. Le nuove Ferrari Monza SP1 e SP2 nascono da un nuovo concept, denominato 'Icona', che riapre il filo conduttore delle vetture più evocative della propria storia, creando un nuovo segmento di serie speciali limitate sviluppato per i clienti e collezionisti Ferrari.
Saranno prodotti, come dichiarato da Enrico Galliera, Chief Marketing and Commercial Officer di Ferrari, 499 modelli di Ferrari Monza SP1 e SP2, il cui valore sarà di 1.600.000 euro.
I capostipiti del nuovo concept sono le Ferrari Monza SP1 e SP2. Sono ispirate alle vetture 'barchette' degli anni '50, portate al successo nei campionati internazionali da piloti della Scuderia Ferrari, ma anche da gentlemen driver che spesso in quegli anni si misuravano con nomi da leggenda. La prima vettura Ferrari chiamata 'barchetta' fu la versione scoperta della 166 MM del 1948. A coniare la denominazione fu Giovanni Agnelli il quale, nel vederla esposta al Salone di Torino quell'anno, commentò che, più che una vettura sembrava una barchetta. Le 'barchette' erano simili alle spider (due posti secchi) ma erano prive di capote; anziché un parabrezza avevano solo un piccolo cupolino davanti al pilota e co-pilota e una tonneau cover per coprire il lato passeggero.
Pur coerenti con queste caratteristiche, le Ferrari Monza SP1 e SP2 si differenziano per la possibilità da parte del cliente di poter ordinare la vettura in configurazione monoposto oppure in configurazione biposto. Le Monza SP1 e SP2 sono spinte dal V12 aspirato più potente mai prodotto dalla Ferrari: si tratta del motopropulsore di 6,5 litri della 812 Superfast che, in funzione di sviluppi specifici, è capace di generare una potenza massima di 810 cv a 8500 giri/min. e una coppia massima di 719 Nm a 7000 giri/min. Sulle Monza SP1 e SP2 è stata utilizzata la fibra di carbonio a scopi funzionali come per le vetture da competizione, rendendole leggere e maneggevoli e donando loro un aspetto sportivo e accattivante. Trattandosi di una vettura Sport priva di parabrezza e completamente 'en plein air', una delle sfide più grandi è stata quella di cercare una soluzione aerodinamica che potesse permettere al pilota di godere delle prestazioni delle Monza SP1 e SP2 senza subire i disagi legati a una vettura 'barchetta'. Pertanto è stato sviluppato il 'Wind Shield Virtuale' (brevettato); integrato nel cupolino che carena il quadro strumenti e il volante del pilota, permette di mantenere il massimo comfort di guida. Il linguaggio stilistico delle Monza SP1 e SP2 si collega con un filo invisibile al glorioso passato convogliando gli elementi di eleganza, performance ed innovazione che sono parte integrante della storia del Cavallino. Dal punto di vista della creatività pura, le Monza SP1 e SP2 rievocano le barchette degli anni '50 ma con un rivisitazione in chiave moderna, mutuata dal mondo delle monoposto.
Il frontale è sobrio ed essenziale: una superficie liscia, dalla forma essenziale, si modella su un ampio volume monoblocco in cui il cofano anteriore e i sinuosi parafanghi si compenetrano senza soluzione di continuità. La silhouette minimalista della vettura sembra sorretta dal gesto plastico del diffusore posteriore, che accoglie lo specchio di poppa innestandosi sulla linea sottile e precisa delle minigonne e confluendo alla base del paraurti anteriore. L'effetto è amplificato dal contrasto cromatico tra il carbonio del sottoscocca, rigorosamente nero, e il resto della carrozzeria, la cui estrema leggerezza si rivela nei due eleganti gusci in cui è otticamente scomposta. L'interno è stato concepito focalizzandosi sul cockpit del pilota puntando tutto sull'ergonomia di bordo. Il motore delle Ferrari Monza SP1 e SP2 invece deriva dalla 812 Superfast, su cui, tramite l'ottimizzazione fluidodinamica dei condotti di aspirazione, è stato possibile raggiungere un livello di prestazioni ancora superiore. Il V12 della 812 Superfast, premiato nel 2018 come miglior motore oltre 4 litri e Best New Engine agli International Engine of the Year Awards 2018, ha introdotto numerosi contenuti innovativi. Tra questi, è stato il primo motore ad accensione comandata in assoluto a beneficiare del sistema ad iniezione diretta a 350 bar. Inoltre è stato introdotto il sistema di controllo dei condotti di aspirazione a geometria variabile, derivato come concept dai motori di F1 aspirati. Le due vetture confermano le prestazioni velocistiche della 812 Superfast, come accelerazione (0-100 km/h in 2.9 sec e 0-200 in 7.9 sec) e frenata (100-0 km/h in 32 metri), perdendo solo marginalmente in termini di velocità massima (>300 km/h).