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Oms, 118 mln di donazioni di sangue l'anno ma non basta

Giornata Mondiale, Italia protagonista con evento globale

di Pier David Malloni

Il bisogno di sangue è universale, con pazienti che hanno bisogno di trasfusioni in tutto il mondo, ma l'accesso a questa risorsa non lo è, con il 40% del sangue mondiale che viene raccolto nei paesi a più alto reddito dove vive il 16% della popolazione. Lo ricorda l'Oms, che celebra il 14 giugno, il World Blood Donor Day, la Giornata mondiale dei donatori, che quest'anno avrà come protagonista l'Italia a cui è stata affidata l'organizzazione dell'evento globale.

Ogni anno, ricorda l'Organizzazione, che ha scelto per questa edizione lo slogan "Give blood and keep the world beating" ("Dona il sangue e fai battere il mondo"), vengono raccolte nel mondo 118,5 milioni di sacche, ma se nei paesi ricchi ci sono 31,5 donatori ogni mille abitanti, in quelli a basso reddito la cifra scende a 6,8. In 50 paesi inoltre la donazione non è gratuita, ma è da familiare o addirittura pagata. A seconda del paese cambia anche la destinazione del sangue: mentre in quelli ricchi il 75% delle trasfusioni va agli over 60, in quelli a basso e medio reddito più di metà (il 54%) va a bambini sotto i 5 anni.

"Un focus speciale della campagna di quest'anno sarà il ruolo dei giovani nel garantire un apporto sufficiente di sangue - scrive l'Oms -. In molte comunità formano un settore molto largo della popolazione, e sono in generale pieni di idealismo, entusiasmo e creatività". L'appello ai giovani è opportuno anche per l'Italia. Secondo i numeri del Centro Nazionale Sangue infatti nei circa 1,6 milioni di donatori totali continua a salire l'età media, con un calo di quelli tra 18 e 25 anni, scesi sotto i 200mila, e di quelli nelle fasce superiori fino a 45 anni. Il sistema ha comunque garantito l'autosufficienza nel sangue intero, con oltre 5 trasfusioni al minuto nel 2020. "Questo è un tema importante per la sostenibilità - spiega Vincenzo De Angelis, direttore del Cns -, insieme a quello delle donne. Da noi sono solo il 33% del totale, mentre in altri paesi europei, come ad esempio la Spagna, c'è la parità".

Proprio il Cns, insieme al ministero della salute e alle associazioni dei donatori, è tra gli organizzatori dell'evento globale, per cui l'Italia era stata scelta nel 2020 e poi slittato a quest'anno a causa della pandemia. Le celebrazioni, per la prima volta tutte in streaming sul sito wbdd2021.com, inizieranno lunedì con l'apertura del villaggio virtuale dei donatori, con 'stand' delle associazioni di donatori e di pazienti, e proseguiranno con un evento istituzionale e un concerto serale dall'Auditorium Parco della Musica di Roma con protagonisti tra gli altri la cantautrice franco-indonesiana Anggun, la Banda della Polizia di Stato e il cantante Ron. Dalle 21.30 il Colosseo sarà illuminato di rosso con il logo dell'evento e il 16 ci sarà un simposio scientifico sui temi della giornata.

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