Sviluppato da italiani un metodo diagnostico per predire rischio di complicanze del diabete giovanile con un prelievo, metodo che potrebbe in futuro mandare in pensione quello attualmente in uso, il cosiddetto esame dell''emoglobina glicata'. E' il risultato di una ricerca pubblicata sulla rivista Plos One dai ricercatori dell'Università Cattolica di Roma in collaborazione con l'Università Campus Bio-Medico di Roma. La ricerca è stata condotta da Giuseppe Maulucci e Marco De Spirito dell'Istituto di Fisica dell'Università Cattolica. Si tratta di un metodo basato su un software intelligente in grado di misurare con elevata semplicità e accuratezza il livello di gravità dei pazienti con diabete giovanile (diabete di tipo 1) e quindi il rischio di complicanze (retinopatia, nefropatia, ipertensione), anche per capire se il paziente gestisce bene la sua malattia (ovvero tiene sotto controllo la glicemia nel lungo periodo). Il software studia le immagini microscopiche di alcune cellule del sangue del paziente.