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Quattro milioni dalla Ue all'Università Padova per il pancreas artificiale

Con Scuola Sant'Anna Pisa per progetto su diabete

Redazione ANSA PADOVA

Quattro milioni di euro per finanziare la ricerca di bioingegneria in ambito diabetologico dalla Commissione Europea, nel quadro del programma Future & Emerging Technologies Proactive Horizon 2020, sono stati assegnati a "Forgetdiabetes", progetto ideato da Claudio Cobelli, professore emerito di Bioingegneria dell'Università di Padova.

Nei prossimi quattro anni, i ricercatori padovani lavoreranno con i colleghi dell'Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa per lo sviluppo di un pancreas artificiale completamente impiantabile, per la cura del diabete tipo 1.

"Un team interdisciplinare - spiega Cobelli - con i migliori esperti in micro-nanomeccatronica, modellazione, ingegneria di controllo, biomateriali, endocrinologia, chirurgia e scienze comportamentali è stato 'assemblato' per sviluppare ciò che è stato considerato impossibile per decenni: un sensore per glicemia più pompa per insulina, che per le dimensioni altamente miniaturizzate potrà essere impiantato all'interno dell'addome e grazie a un sistema di gestione intelligente consentirà un controllo quotidiano completamente automatico ed 'invisibile' del diabete, consentendo al malato di liberarsi dagli oneri quotidiani per il controllo del suo diabete". 

Il diabete tipo 1 è una malattia cronica ancora senza possibilità di guarigione: in Italia colpisce circa 300.000 persone di cui circa 18.000 bambini, dipendenti dall’insulina: ogni anno devono effettuare 3.000 punture del dito per il controllo della glicemia e circa 1.800 iniezioni. Le nuove tecnologie negli ultimi anni hanno notevolmente migliorato la qualità della vita.
La valenza europea del progetto Forgetdiabetes è confermata dalla collaborazione del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione (Dei) dell’Universià di Padova e l’Istituto di Biorobotica della Scuola Sant’Anna di Pisa e WaveComm SME di Siena per gli sviluppi di bioingeneria; Lifecare, SME, Trondheim (Norvegia), per lo sviluppo di un sensore glicemico miniaturizzato; il Centre Hospitalier Universitaire de Montpellier (Francia), il Pfützner Science & Health Institute GmbH, Mannheim (Germania) e il Forschungsinstitut der Diabetes-Akademie Bad MergentheimBad (Germania) per gli sviluppi clinici e la valutazione dell’impatto psicologico. A conclusione del percorso di sviluppo tecnologico, il progetto consentirà allo staff della Diabetologia Pediatrica di Padova, diretta da Carlo Moretti, di estendere la sperimentazione anche ai bambini ed adolescenti.

   

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