(ANSA) - ROMA, 26 FEB - In Italia 6 pazienti su 10 colpiti da
spondilite anchilosante hanno dovuto aspettare oltre tre anni
dalla comparsa dei primi sintomi prima di ricevere una diagnosi.
Solo il 29% dei malati sostiene di avere una buona qualità di
vita mentre oltre l'80% ricorre al web per ottenere informazioni
sulla malattia. Sono alcuni dei dati emersi da un sondaggio
condotto su oltre 100 pazienti, promosso dall'Associazione
Nazionale Malati Reumatici (Anmar) in collaborazione con i
reumatologi dell'Osservatorio Capire.
"Sono più di 40mila le persone colpite dalla spondilite
anchilosante in Italia", spiega Mauro Galeazzi, responsabile
scientifico dell'Osservatorio Capire e presidente emerito della
Società Italiana di Reumatologia. "A differenza dell'artrite
reumatoide, colpisce soprattutto gli uomini dopo i 25 anni e
determina un progressivo irrigidimento della colonna vertebrale.
Si manifesta attraverso forti dolori e può rendere impossibile
flettere la colonna vertebrale".
Contro la malattia esistono farmaci biologici molto efficaci
ma ottengono il massimo del risultato solo se iniziati molto
precocemente. Il ritardo con cui viene diagnosticata la
malattia, fa perdere quindi l'opportunità di accedere a queste
cure. "L'83% degli intervistati - afferma Silvia Tonolo,
presidente Anmar - ha dovuto effettuare 4 o più visite mediche
prima di avere una diagnosi corretta. I lunghi tempi d'attesa
complicano il quadro clinico di una malattia di per sé già molto
invalidante". Per carenza nell'attivazione di percorsi
diagnostico terapeutici, infatti, lo specialista reumatologo
viene coinvolto mediamente troppo tardi nel processo
diagnostico. "Se vogliamo garantire migliori condizioni di vita
ai pazienti e prevenirne la disabilità - conclude Francesco
Ciccia, ordinario di Reumatologia dell'Università della Campania
Vanvitelli - bisogna favorire gli interventi terapeutici
tempestivi. Fondamentale deve essere il ruolo del medico di
medicina generale che viene interpellato, alla comparsa dei
sintomi iniziali, nel 45% dei casi". (ANSA).