Diagnosi iper precise, nuovi farmaci, radioterapia che preserva al massimo i tessuti sani, interventi chirurgici pianificati a perfezione e protesi sempre più adattabili. Le nuove tecnologie e la stampa in 3D stanno rivoluzionando le cure per i sarcomi, migliorando la possibilità di declinarle sempre più 'a misura di paziente'. "Accanto alla rivoluzione in corso in ambito terapeutico, a fare passi da gigante negli ultimi anni è stata l'evoluzione della radiodiagnostica, attraverso strumenti già disponibili nel nostro Paese", spiega Massimo Eraldo Abate, direttore del Reparto di Oncologia Pediatrica all'ospedale Santobono-Pausilipon di Napoli.
Grazie alle nuove tecnologie, nei migliori centri italiani, già è possibile fare studi biomolecolari che permettono di individuare, per ogni neoplasia, i marker tumorali che possono essere target per farmaci molecolari specifici. "Queste target-therapy saranno sempre più integrate alla chemioterapia, rendendola più efficace". Altri grandi passi avanti si stanno facendo nel campo della chirurgia dei sarcomi, grazie alla stampa in 3 D che "potrà permettere di pianificare meglio gli interventi perché permette di ricreare tridimensionalmente, prima di far entrare il paziente in sala operatoria, la situazione che si andrà a trovare operando". La stampa in 3 D, inoltre, precisa l'esperto, "permette di realizzare le protesi da utilizzare per sostituire l'osso malato rendendole molto più adattate all'anatomia della persona".
Infine, in alcuni pazienti selezionati, è già possibile usare la Protonterapia o Adroterapia, tecniche sofisticate che permettono di erogare alte dosi di radioterapia in zone circoscritte risparmiando i tessuti circostanti". Tutto questo, conclude Abate, "fino a pochi anni fa sembrava lontanissimo, invece, in molti casi è già a portata di paziente".
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