(ANSA) - ROMA, 17 FEB - Dieta mediterranea e regolare
attività fisica migliorano la fertilità nei giovani uomini,
anche se sono nati nelle aree più inquinate d'Italia. Lo rivela
uno studio finanziato dal Ministero della Salute all'ASL di
Salerno e pubblicato sulla rivista European Urology Focus, che
ha visto la partecipazione di Istituto Superiore di Sanità,
Università di Brescia, Università di Milano, di Napoli Federico
II, Cnr ed Enea.
Lo studio è il primo trial clinico mai realizzato al mondo
sugli effetti della dieta mediterranea e dell'attività fisica
sulla fertilità di maschi giovani in aree ad alto inquinamento
ed è il frutto di un progetto durato oltre due anni condotto in
alcune zone tra le più inquinate d'Italia e con indici più
sfavorevoli di salute generale e riproduttiva: l'area di Caffaro
nel bresciano, Terra dei fuochi in Campania e la valle del Sacco
nel frusinate. Lo studio FASt (Fertilità, Ambiente, Stili di
Vita) è stato condotto su giovani tra 18 e 22 anni proprio
perché l'adolescenza è una fase particolarmente delicata in cui
è alta la plasticità psico-biologica. Ha inizialmente arruolato
circa 8.000 ragazzi, poi per i rigidi criteri di selezione, ne
sono stati selezionati 263 soggetti tutti sani, normopeso, non
fumatori e non bevitori abituali che hanno completato lo studio.
I volontari sono stati divisi fra un gruppo che ha seguito per 4
mesi i dettami della dieta mediterranea accompagnata in buona
parte anche da alimenti biologici e da una moderata attività
fisica, e chi invece ha continuato le proprie abitudini. Al
momento del reclutamento e alla fine dei 4 mesi di studio, a
tutti i ragazzi sono stati eseguiti esami del sangue e del seme.
I risultati hanno mostrato, commenta Stefano Lorenzetti
dell'Iss, che "in soli 4 mesi la qualità dello sperma (numero,
motilità, morfologia degli spermatozoi) e lo stato ossidativo
sono risultati significativamente migliorati nel gruppo di
intervento a differenza di quello di controllo, in cui sono
invece peggiorati". (ANSA).