Sono 3 milioni e mezzo le italiane con malattie reumatiche e per molte la gravidanza rappresenta ancora un tabù. Secondo un'indagine su 398 donne con malattie reumatiche tra 18 e 55 anni, 1 su 2 teme la maternità, per paura di non essere in grado di prendersi cura del bambino a causa della malattia e timore che la terapia farmacologica possa risultare dannosa per il bimbo (nel 32% dei casi) o preoccupazione di trasmettere al piccolo la malattia (16% dei casi). L'indagine è stata condotta in 24 centri e presentata al convegno "La salute della donna con malattie reumatiche croniche in età fertile. Il valore della medicina di genere", organizzato da HPS-AboutPharma e Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere.
"Nell'immaginario le malattie reumatiche sono associate alla vecchiaia, ma sappiamo che prediligono le donne e si manifestano per lo più in età giovane, condizionando il sogno di essere mamme - evidenzia Francesca Merzagora, presidente Onda - soprattutto in reumatologia, attuare un approccio di genere è fondamentale". La gravidanza e le malattie reumatiche, come artrite reumatoide, artrite psoriasica e sclerosi sistemica, si influenzano. La gestazione può influire sul decorso della malattia che, se non ben controllata, può causare complicanze. "Per quanto non priva di rischi - spiega Angela Tincani, coordinatrice gruppo medicina di genere Sir, Società Italiana di Reumatologia - con un'attenta gestione medica e ostetrica la gravidanza può avere un esito favorevole, è necessario però programmarla in un periodo di remissione stabile". Un appello a colmare il gap informativo tra medico e paziente arriva dalle associazioni di pazienti Anmar e Apmar, così come la richiesta di una maggiore tutela a livello anche normativo. Da un Consensus paper di esperti, psicologi, rappresentanti istituzionali e pazienti, arriva anche la proposta di costituire Centri di riferimento di medicina di genere multidisciplinari per la gravidanza delle donne con malattie reumatiche.