Ha dimensioni paragonabili ad una batteria stilo il mini-cuore artificiale che ha salvato la vita alla bambina di 3 anni affetta da una grave patologia ed operata lo scorso febbraio all'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
A differenza dei modelli para-corporei, il mini-cuore artificiale impiantato nella bambina è un modello interamente toracico, alimentato da una batteria esterna. Il vantaggio è quello di non obbligare i pazienti all'ospedalizzazione fino al momento del trapianto. Il dispositivo è composto da una pompa intraventricolare del diametro di 15mm, della lunghezza di 5cm e del peso di 50 grammi - dimensioni paragonabili appunto a quelle di una batteria stilo - realizzata per supportare la circolazione di pazienti a partire dagli 8 kg di peso (ovvero di circa un anno di età) e fino a un'età di circa 10 anni (per un peso corporeo di circa 30 kg). Il dispositivo può però essere utilizzato anche su bambini più piccoli.
Il mini-cuore può garantire un supporto a lungo termine per quei bambini per i quali non si trova un organo compatibile per procedere con il trapianto, consentendo loro migliori condizioni di vita. Al dispositivo, infatti, è collegato un cavo addominale per la ricarica che permette la dimissione a casa del paziente.
Il mini-cuore artificiale è costituito da una pompa miniaturizzata che viene inserita nella parte sinistra del cuore e 'spinge' il sangue nel resto del corpo. Nei prossimi mesi negli Stati Uniti partirà la sperimentazione clinica per il dispositivo. Il Bambino Gesù sarà capofila per il progetto europeo per l'ottenimento del marchio CE del dispositivo.