"Nella legge di bilancio ci sono le risorse per onorare gli impegni presi rispetto ai rinnovi contrattuali 2019-21. Contestualmente è previsto l'aumento del fabbisogno sanitario nazionale standard (2019-21). Gli impegni previsti per il rinnovo della dirigenza da prime valutazioni si aggirano intorno ai 450 mln l'anno". Lo afferma il ministro Grillo in un'intervista a Quotidianosanità che l'ANSA anticipa. "Ci sono - dice - le premesse per rientrare nell'aumento programmato del Fondo sanità che vale 4,5mld in 3 anni". La rassicurazione del ministro arriva alla vigilia dello sciopero nazionale di domani di 24 ore dei medici e veterinari del Servizio sanitario nazionale, per chiedere appunto il rinnovo del contratto e più fondi per la sanità pubblica.
Il ministro della Salute, afferma Grillo nell'intervista, "è con i lavoratori della Sanità, in ogni caso. Sono anni che i medici, ogni autunno, lanciano l'allarme in vista dell'approvazione della Legge di bilancio, è ora di ascoltarli. Lo sciopero significa due cose. La prima è che i governi precedenti hanno esasperato le situazioni di disagio reale del Servizio sanitario nazionale. La seconda è che ora siamo chiamati a rimediare in pochi mesi a problemi procrastinati da anni". Il contratto, rileva Grillo, "è una di queste: il governo precedente ha promesso un aumento a tutto il pubblico impiego, e quindi compresa la parte sanitaria, senza però fare i conti con le risorse reali. Sul passato non posso fare miracoli. Bene hanno fatto i colleghi del MEF a dare disponibilità alle regioni per affrontare i problemi in questo ambito. Il tutto si collega con il tavolo di confronto per il prossimo patto della salute". Sul contratto della dirigenza, domani in sciopero, assicura, "dal 2019 affronteremo il problema delle coperture in modo strutturale ed esaustivo". Grillo rileva inoltre come "non è solo un problema economico; nell'anno che celebra il quarantennale del nostro Servizio sanitario nazionale, dobbiamo ripartire da chi questo sistema lo ha fatto diventare grande: i professionisti che lavorano in corsia, negli ambulatori periferici, nei laboratori, nelle guardie dimenticate da tutti, nei pronto soccorsi affollati. Tutti". Le sfide da portare avanti, conclude, "sono molte e non deve passare la becera propaganda dell'opposizione che come un disco rotto ripete che il nostro è un Governo sordo alle ragioni di chi lavora nel settore o dell'esigenze dei pazienti Ci siamo, lavoriamo, ma serve tempo. Ai medici in sciopero dico: siamo dalla stessa parte. Troviamo soluzioni condivise e sostenibili".