(ANSA)- ROMA, 13 GEN - La nausea e il vomito che di solito terminano entro 12-14 settimane di gravidanza sono sperimentati dalla maggior parte delle donne, anche se alcune vi sono soggette più gravemente, come nel caso dell'iperemesi gravidica quando i sintomi possono continuare per tutta la gestazione. La causa è stata spesso identificata come psicologica, ma un nuovo studio rafforza l'opinione che sia invece biologica e collegata a uno specifico stadio di sviluppo della gravidanza. In particolare la ricerca, dell'Universita' di Warwick e pubblicata su BMC Pregnancy and Childbirth, condotta su 256 donne che hanno tenuto un diario giornaliero individua una finestra nella quale i sintomi si manifestano: otto-dieci giorni dopo l'ovulazione, identificando un periodo di tempo specifico che potrebbe far propendere per una causa anatomica o biochimica legata alla condizione.Ciò inoltre colloca la manifestazione di nausea e vomito nel corso della gestazione prima rispetto a quanto generalmente si consideri, cioè 20-30 giorni dopo l'ultimo ciclo mestruale, un indicatore secondo gli studiosi meno 'sicuro' dell''ovulazione dal quale partire. "In passato- evidenzia il professor Roger Gadsby, autore principale della ricerca - le donne che soffrivano di nausea e vomito in gravidanza hanno visto i loro sintomi banalizzati e trascurati perché si pensava ci fosse una base psicologica. Questa ricerca rafforza ulteriormente il fatto che nulla potrebbe essere più lontano dalla verità, che questo è un problema biologico legato alle prime fasi di sviluppo del feto". (ANSA).