L'esitazione vaccinale è considerata una minaccia per la salute globale: la sovrabbondanza di informazioni presenti online sui vaccini, accompagnata spesso alla condivisione di dubbi, paure e fake news, ha avuto un ruolo importante nella riduzione della fiducia della popolazione nei confronti dei vaccini. Per questo motivo è stato avviato il progetto European Joint Action on Vaccination a cui partecipano Commissione Europea, ministeri della salute, organizzazioni internazionali, università e istituti di 20 Paesi.
In Italia l'Iss con l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma ha sviluppato, nell'ambito di questo progetto, una piattaforma online per la raccolta dati da alcuni social network, motori di ricerca, pagine web sulle conversazioni online sui vaccini. Nei primi mesi di monitoraggio, tra novembre 2019 e gennaio 2020, la conversazione sui vaccini si è mantenuta su una media giornaliera di circa 300 tweet al giorno, per poi aumentare con l'inizio e l'evolversi della pandemia, con un volume di tweet giornalieri più che decuplicato durante il lockdown.
La conversazione si è mantenuta su questi livelli fino a ottobre 2020, quando è iniziato un progressivo incremento dei tweet sui vaccini per arrivare a un primo picco il 27 dicembre, con il Vaccine Day europeo (intorno ai 95.000 tweet giornalieri) e il 16 marzo 2021, durante la valutazione da parte dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) dei sospetti casi di trombosi insorti dopo il vaccino di Astrazeneca. Nella prima fase emergono hashtag relativi ad alcune patologie prevenibili con la vaccinazione, come meningite, Ebola, influenza, HPV, mentre a gennaio 2020 compare l'hashtag #coronavirus, presente, nella prima fase, nello 0,7% dei tweet scaricati. Gli hashtag relativi alla pandemia #coronavirus e #covid19 aumentano da febbraio 2020, mentre a settembre 2020 iniziano a comparire hashtag sulle marche di vaccino.