(ANSA) - AOSTA, 17 GEN - "Una tragedia, la zona rossa sarebbe
una tragedia...". Il presidente della Regione Valle d'Aosta,
Erik Lavevaz, lo ripete da giorni, cercando di esorcizzare il
peggior scenario che potrebbe verificarsi in questa fase della
pandemia: una nuova chiusura 'totale' provocata dal numero di
ricoveri in ospedale.
I piccoli numeri penalizzano la regione alpina - che dal 17
gennaio è in zona arancione -, basta una minima variazione e può
cambiare la colorazione. Attualmente i ricoverati all'ospedale
Parini di Aosta sono 78, di cui otto in Rianimazione (su 33
posti letto): se la soglia di occupazione in area medica è
ampiamente superata (siamo oltre il 50%), per quella in terapia
intensiva bastano altri due pazienti e la Valle d'Aosta
precipita in zona rossa. "Siamo preoccupati che la situazione
peggiori ulteriormente - spiega - perché il passaggio in zona
rossa vorrebbe dire chiudere gli impianti di risalita in un
momento dove finalmente c'è una fase di ripresa dopo quello che
è successo l'inverno scorso. Chiediamo al Governo innanzitutto
un diverso conteggio dei malati, che comprenda chi è ricoverato
per il Covid e non con il Covid, ma soprattutto chiediamo la
possibilità di avere una franchigia sui posti letto in
ospedale".
Rincara la dose il presidente degli albergatori valdostani,
Filippo Gérard: ""In una stagione caratterizzata da grandi
difficoltà sin dall'inizio a causa dei minori flussi di
clientela straniera, e peggiorata ora con l'ingresso della Valle
d'Aosta in zona arancione, anche solo ipotizzare il passaggio in
zona rossa sarebbe una catastrofe. Solo per il fatto che se ne
parli sono già molte le telefonate che riceviamo da parte di
clienti che hanno prenotato e che ora sono preoccupati di non
riuscire a venire in vacanza, ma se dovesse concretizzarsi
sarebbe veramente un dramma".
Nel frattempo è scattato il contingentamento degli accessi ai
comprensori di sci. La Giunta regionale ha approvato il
protocollo che introduce "un tetto massimo di titoli di viaggio
vendibili, determinato in base alle caratteristiche della
stazione". Il numero massimo di sciatori consentito
complessivamente nei 17 comprensori è di 56.752 al giorno: si va
dai 199 di Ollomont agli 11.223 di Cervinia/Cime Bianche,
passando per i 6.401 di Pila, i 6.942 di Courmayeur, gli 8.399
di La Thuile e i 9.014 di Monterosa Ski. L'obiettivo è "non
generare lungo la giornata delle code significative alla
partenza degli impianti". (ANSA).