(ANSA) - ROMA, 16 MAG - Un farmaco sperimentale è in grado di
rallentare la perdita di funzionalità polmonare nei pazienti con
fibrosi polmonare idiopatica, una malattia cronica, progressiva
e che a oggi causa il decesso della gran parte dei pazienti
entro 5 anni dalla diagnosi. È quanto emerge da una
sperimentazione di fase II pubblicata sul New England Journal of
Medicine e che verrà presentata oggi al congresso dell'American
Thoracic Society.
La fibrosi polmonare idiopatica è una malattia rara in cui i
polmoni vanno incontro a un progressivo processo di
cicatrizzazione che ne impedisce il funzionamento. I trattamenti
disponibili sono in grado di rallentare la progressione della
patologia ma non la fermano.
La nuova sperimentazione ha coinvolto 147 pazienti, divisi
per ricevere un prodotto sperimentale (denominato BI 1015550) o
un placebo. Dopo 12 settimane dall'inizio del trattamento, le
differenze tra i due gruppi erano evidenti. I pazienti nel
gruppo placebo andavano in corso a un peggioramento della
funzionalità polmonare che, alla spirometria, era quantificata
in un calo di 81,7 mL nella capacità vitale forzata, cioè il
volume di aria massimo espirato. In quelli trattati con la nuova
molecola, invece, si osservava addirittura un lieve
miglioramento dei parametri respiratori (+5.7 mL).
Sebbene la durata dello studio sia breve, i ricercatori sono
ottimisti. "È incoraggiante. Questi dati preliminari mostrano
che il trattamento con BI 1015550 rallenta il tasso di declino
della funzionalità polmonare, sia nei pazienti che non sono in
trattamento con farmaci antifibrotici sia in quelli che stanno
assumendo le terapie disponibili", ha commentato in una nota il
primo firmatario dello studio Luca Richeldi, direttore della
Pneumologia della Policlinico Gemelli di Roma e ordinario di
Pneumologia all'Università Cattolica del Sacro Cuore. (ANSA).