(ANSA) - TRIESTE, 11 GIU - Dall'ipersensibilità ai vestiti a
un'estrema attenzione visiva al dettaglio: circa il 90% delle
persone affette da autismo riporta esperienze sensoriali
atipiche. All'origine di ciò si troverebbe uno sbilanciamento
dell'attività neuronale. Un nuovo progetto del neuroscienziato
della Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa)
Davide Zoccolan, finanziato dalla Simons Foundation Autism
Research Initiative (Sfari), si propone di verificare questa
ipotesi nel sistema visivo.
Il progetto, secondo programma, partirà a ottobre e per due
anni lo scienziato studierà le capacità visive e i sottostanti
processi neuronali in un tipo di ratto modificato geneticamente.
"A differenza dei topi - spiega Zoccolan - che hanno funzioni
cognitive e livelli di interazioni sociali molto più limitate
dell'umano, il ratto è superiore a livello comportamentale, a
livello di struttura sociale dei gruppi in cui vive e a livello
di capacità cognitiva".
Zoccolan eseguirà in team esperimenti di tipo comportamentale
e neurofisiologico per studiare i processi visivi in animali
portatori di una mutazione in un gene fortemente coinvolto
nell'autismo. I ricercatori verificheranno la presenza di
anormalità visive simili a quelle riportate nelle persone
autistiche e indagheranno i processi corticali coinvolti:
"Abbiamo proposto esperimenti che vadano a testare questo punto
di vista comportamentale percettivo per indagare quali sono i
correlati neuronali e come si differenziano rispetto agli
animali neurotipici". Il primo obiettivo sarà "caratterizzare
questi modelli". Successivamente, "scoprire come le proprietà
visive sono alterate in questi animali potrà avere un forte
impatto sulla comprensione dei processi neuronali che
caratterizzano i disturbi dello spettro autistico. Questo
potrebbe aprire la strada a nuove strategie terapeutiche che
vadano a riattivare specifiche componenti dei circuiti nervosi
attraverso tecniche di opto- e chemo-genetica".
Il progetto è uno dei sette finanziati da Sfari, che insieme
al Medical College of Wisconsin ha sviluppato otto diversi
modelli mutanti di ratto per consentire lo studio dell'autismo e
test preclinici di possibili terapie. (ANSA).