(ANSA) - SYDNEY, 08 SET - Un metodo sviluppato in Australia
ha permesso negli anni di moltiplicare il numero di trapianti di
cuore riusciti. Vi sono stati 78 trapianti di cuore condotti con
successo negli ultimi otto anni in Australia attraverso la
procedura eseguita dopo la morte circolatoria detta DCD
(donation after circulatory death) - una tecnica che da allora è
stata adottata da diversi ospedali all'estero. Una valutazione
del programma, pubblicata sulla rivista Transplantation, mostra
che la nuova tecnologia ha aumentato del 25% il numero di
trapianti eseguiti nell'ospedale St Vincent's e nell'istituto di
ricerca cardiaca Victor Chang di Sydney. Ha anche dimostrato, in
un campione di 74 trapianti, una differenza trascurabile nei
tassi di sopravvivenza dopo un anno e dopo cinque anni tra i
trapianti eseguiti con il nuovo metodo e con quello
tradizionale. Mentre i cuori donati si dovevano prima ottenere
da soggetti in stato di morte cerebrale il cui cuore batteva
ancora, il metodo DCD consente di eseguire le donazioni anche
dopo che il cuore si è fermato. Entro mezz'ora da quando è stato
staccato il supporto vitale, il cuore viene estratto e irrorato
con una soluzione ossigenata di conservazione del sangue, prima
di essere trasportato in uno speciale congegno fino al ricevente
della donazione. "Sono cuori che altrimenti non avrebbero potuto
essere utilizzati", scrive il cardiologo capo e capo della
squadra di trapianti DCD dell'ospedale St. Vincent's, professor
Peter MacDonald. La tecnologia è stata adottata da ospedali in
Usa, Spagna, Belgio e Paesi Bassi. (ANSA).