Una patologia di cui ancora oggi, nonostante una comunicazione improntata alla skin positivity, cioè al messaggio che è assolutamente naturale mostrare i propri difetti, si parla poco ma per la quale le opzioni terapeutiche non mancano. È la psoriasi, oggetto di un corto promosso da AbbVie per la campagna internazionale Let Me Be Clear, che ha il patrocinio di ADOI, l'Associazione Dermatologi Venereologi Ospedalieri Italiani e della Sanità Pubblica, e di Apiafco, l’Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza. “Ancora oggi - sottolinea in occasione della presentazione del corto il professor Stefano Piaserico, Dermatologo dell’Università di Padova - di psoriasi ho l’impressione che se ne parli poco, proprio perché c’è la tendenza dello stesso paziente a ‘nascondersi’. Basti pensare che non esistono testimonial molto conosciuti che abbiano la psoriasi, mentre ne esistono praticamente per qualsiasi altra malattia. La psoriasi, nonostante si inizi adesso a parlare di body positivity, skin positivity, di mostrare anche i nostri difetti, è ancora considerata uno scoglio troppo grande da poter essere superato, una cosa che non va mostrata. In realtà se non la si mostra, questa patologia non la si può curare. La persona con psoriasi deve imparare a confidarsi con il medico sulla qualità della sua vita e sulle sue aspettative. Compito del dermatologo è andare oltre l’osservazione dei sintomi e imparare a comprendere la persona a 360 gradi, valutare cioè l’impatto cumulativo della psoriasi nel tempo. Un approccio che stiamo approfondendo negli ultimi anni e che necessita di strumenti di misurazione oggettivi”. “ Nel 2022- è il messaggio dell’esperto- la psoriasi si può curare: è un dato di fatto. Ci sono molti farmaci a disposizione. Non tutti vanno bene per tutti i pazienti, per cui un po’ come il sarto lo specialista dermatologo prende le misure al paziente per poi confezionargli l’’abito’ terapeutico migliore nel suo caso specifico. Oggi ad esempio sono disponibili armi terapeutiche molto efficaci, come gli anticorpi monoclonali, che possono aiutare a raggiungere e mantenere una pelle completamente pulita in un’elevata percentuale di pazienti con risultati che si mantengono nel tempo.”
In collaborazione con:
AbbVie