I contenziosi, si legge in un rapporto dell'Acoi, sono in buona parte (44,5%) attivati al Sud e nelle isole, mentre al Nord si attestano al 32,2% e al Centro si fermano al 23%. L'area professionale a maggior rischio è proprio la chirurgia con il 45,1% dei sinistri. L'errore chirurgico (presunto tale) è l'evento che viene denunciato con maggiore frequenza (34,9%), seguito da errori diagnostici (18,5%) e terapeutici (9,4%).
Preoccupante per i professionisti è la richiesta di risarcimento danni in via stragiudiziale (74,8%). Il totale delle prestazioni sanitarie che hanno, prima ancora che curare, lo scopo di attenuare il rischio di subire una causa, ha un costo pro capite che supera i 165 euro su un totale di spesa sanitaria pro capite di 1.847 euro. Gli operatori sanitari sono spinti alla medicina difensiva dalla legislazione non favorevole (risponde così il 31% dei medici), e dal rischio di essere citati in giudizio (28% delle risposte). "Quante Tac, risonanze e robotica innovativa - conclude Marini- si potrebbero acquistare anche per ridurre le liste di attesa, soltanto tagliando il contenzioso del 30%, ovvero di 4 miliardi di euro?".
In collaborazione con:
Acoi