Al via il 6 novembre, in presenza al Milano Convention Centre, il XXII Congresso Nazionale della Pneumologia Italiana dal titolo ‘La salute respiratoria. Le risposte della Pneumologia del 21esimo secolo di fronte ai nuovi scenari ambientali, tecnologici e organizzativi’.
Nel suo intervento inaugurale Adriano Vaghi, presidente dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri Italian Thoracic Society (Aipo-Its) ha sottolineato che “la recente pandemia ci ha resi coscienti che stiamo attraversando un momento caratterizzato non solo dalla minaccia di nuovi patogeni ma da profondi e preoccupanti cambiamenti ambientali dovuti alle variazioni climatiche e all’inquinamento ambientale”. Ecco perché, secondo Vaghi, è “necessario elaborare nuove strategie di risposta ai rischi ambientali, climatici e sanitari che possano promuovere la salute del pianeta e la ‘salute respiratoria” che ne è uno dei suoi più precisi indicatori”. La vicepresidente e assessore al Welfare lombarda Letizia Moratti, in un videomessaggio, ha sottolineato come la pneumologia sia stata una specialità in prima linea nella gestione dell’emergenza sanitaria.
“Questo congresso - le parole della vicepresidente - rappresenta una occasione per riflettere sul valore della salute respiratoria proprio a partire dallo stress del sistema sanitario rappresentato dal Covid-19 che ne ha messo in evidenza eccellenze e punti di debolezza”. “La pandemia - ha aggiunto - ci ha portati a ripensare al nostro modo di fare Sanità in una visione più organica e globale quindi in un’ottica di One Health”.
Alessandro Chiesi, Chief Commercial Officer del Gruppo Chiesi, la più grande azienda farmaceutica internazionale certificata B Corp, che valuta l’impatto dell’azienda su ambiente e persone, ha osservato che l’impegno è di fornire “soluzioni terapeutiche necessarie e sostenibili”.
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Aipo