Alessandro Zanforlin, responsabile del gruppo di studio educazionale, prevenzione, epidemiologia di Aipo è in forze al servizio pneumologico di Bolzano, quanto è efficace l’ecografia toracica come strumento diagnostico? “Innanzitutto si tratta di uno strumento poco invasivo, basato sugli ultrasuoni che non sono dannosi per l’organismo umano e che era già noto che potesse essere utilizzato nella diagnostica delle patologie respiratorie, soprattutto delle malattie della pleura e delle polmoniti. Nell’ultimo anno e mezzo c’è stata una vera e propria esplosione dell’uso di questo strumento, grazie purtroppo alla pandemia. Questo ha permesso, grazie al lavoro dell’Accademia di Ecografia Toracica di sviluppare dei protocolli di studio della polmonite Covid che sono stati valutati e che permettono una diagnosi precoce di polmonite, e quindi di indirizzare subito il paziente verso un idoneo percorso diagnostico terapeutico”.
Quanto è diffuso questo strumento? “L’ecografia si è così diffusa in tutta Italia tant’è che oggi è difficile pensare a un reparto di pneumologia che non disponga di questa metodica diagnostica che è diventata irrinunciabile anche nella valutazione clinica iniziale associata all’esame obiettivo del paziente respiratorio”.
Qual è stata la risposta dei medici del XXII Congresso Nazionale di Pneumologia? “Abbiamo organizzato due corsi nell’ambito di questo congresso che hanno registrato il tutto esaurito. L’ecografia si è sempre più diffusa, così anche l’expertise media dello pneumologo è sempre più elevato in ecografia. Inoltre anche l’ingresso di nuovi specializzandi in malattia dell’apparato respiratorio richiede che l’attività formativa in questo ambito continui ad andare avanti in modo serrato per potere diffondere la metodica”.
In collaborazione con:
Aipo