ROMA - Siamo in "fase avanzata" dei lavori per la riorganizzazione delle reti ospedaliere e sono già 15 le regioni che hanno visti approvati i piani presentati. Ad annunciarlo e' Andrea Urbani, direttore generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute, a margine della prima convention del Management in sanità organizzata dalla Federazione delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso).
Razionalizzare l'uso delle risorse è andare incontro all'esigenza di una società che invecchia e in cui i pazienti presentano, sempre più spesso, non una ma diverse patologie contemporaneamente. Questo l'obiettivo della riorganizzazione della rete ospedaliera prevista dal Patto per la Salute 2014-2016, ovvero una pianificazione che si occupa, sulla base delle esigenze dei territori, di decidere quali ospedali chiudere, quali potenziare, a quali attribuire nuove funzioni e quali destinare alla lungodegenza. In questo percorso, fondamentale per il buon funzionamento della sanità pubblica, precisa Urbani, "siamo in fase importante di riorganizzazione. Abbiamo chiesto a tutte le Regioni di riprogrammare l'offerta sul territori e 15 hanno presentato piani, che sono stati approvati dai ministeri vigilanti. Mentre altre 3 regioni sono ora in fase istruttoria".
Siamo invece più indietro sull'attuazione dei nuovi percorsi assistenziali. "Abbiamo ancora - sottolinea Urbani - un Servizio Sanitario organizzato per lo più in percorsi verticali, basati sul concetto di erogazione: dei farmaci, delle prestazioni sanitarie, delle giornate di ricovero. Dobbiamo invece passare al concetto di presa in carico del paziente che, si basi sul bisogno di cura della persona". Da questo punto di vista, conclude, "alcune regioni hanno fatto un grande lavoro che stiamo cercando di far diventare patrimonio nazionale".
In collaborazione con:
Fiaso