ROMA - Esiste un'alternativa alla chirurgia nel trattamento del fibroma uterino: di recente è stato infatti approvato anche in Italia l'utilizzo prolungato di ulipristal acetato 5mg, unica terapia medica specifica per il trattamento a lungo termine di questa patologia. Il farmaco è rimborsato dal Servizio sanitario nazionale. "Esiste oggi una terapia medica specifica che offre alle donne la possibilità di tenere a bada il fibroma a lungo termine ed evitare, salvo particolari casi, l'intervento chirurgico, in particolar modo quello demolitivo (isterectomia)" spiega la professoressa Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, Ospedale Resnati di Milano. "Si tratta di un modulatore selettivo del progesterone, che ha dimostrato in studi recenti di essere molto rapido nel controllo del sanguinamento (in oltre il 90% delle donne, con un tempo medio di 5 giorni) e nella riduzione del volume del fibroma, con un alto profilo di sicurezza e tollerabilità. Il farmaco permette alla donna di avere un perfetto e persistente controllo sulla malattia, anche durante la sospensione della terapia" aggiunge. "I vantaggi sono notevoli anche in termini economici, dal momento che i ricoveri per intervento chirurgico rappresentano la principale voce di spesa sanitaria, anche perché in media, per ciascuna paziente, è necessario più di un ricovero" evidenzia Roberto Ravasio, economista sanitario, Health Publishing and Services. "E la chirurgia - conclude - rappresenta ancora l'approccio terapeutico dominante nel Nord (73,6%), mentre risulta meno prevalente al Centro (36,8%) e ancor meno al Sud (16,7%). I risultati di un recente studio farmaco-economico hanno inoltre dimostrato che la riduzione del ricorso alla chirurgia, resa possibile dal controllo prolungato dei sintomi dei fibromi, è in grado di incidere sensibilmente sui costi a carico del SSN, con risparmi stimati fino a 26 milioni di euro in un anno".
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