ROMA - Poco ferro, troppe proteine, troppo sale. Ad evidenziare le sbagliate abitudini dei genitori nello scegliere l'alimentazione per i propri figli, in particolare dal divezzamento al compimento del terzo anno di vita, è lo studio Nutrintake, pubblicato sulla rivista 'Nutrients' e condotto su un campione di 400 bimbi di Milano e Catania, di età compresa tra 6 e 36 mesi. Il lavoro di ricerca, uno dei pochi in materia, è stato condotto da un team di ricercatori guidati da Gian Vincenzo Zuccotti, ordinario di Pediatria all'Università degli studi di Milano e direttore del Dipartimento Pediatrico Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi. Ne è emerso che la maggior parte dei bambini tra i 6 e i 36 mesi avevano carenze di ferro. E questa, precisa Zuccotti, "saliva in modo esponenziale dopo il primo anno di vita: in particolare sotto i 12 mesi la quasi totalità dei bambini non raggiunge il fabbisogno di ferro raccomandato e oltre i 12 mesi l'80% dei bambini non raggiunge il fabbisogno". Inoltre, "un buon 50% dei bimbi tra i 6 e i 12 mesi assumeva il doppio delle proteine raccomandate, il 50% anche il triplo dopo l'anno di vita". Tra gli 'imputati', spiega l'esperto, "l'eccesso di latte vaccino, spesso somministrato oltre i 300 grammi al giorno, e aggiunto a altri alimenti proteici come carne, pesce e formaggio". La conseguenza è il sovrappeso e l'obesità in età adulta, "perché le proteine favoriscono la sintesi dei fattori di crescita che nel bambino provocano la moltiplicazione delle cellule adipose. Nel latte materno infatti - conclude Zuccotti - troviamo 0,9 grammi di proteine per 100 ml, 3,3 nel latte vaccino, una differenza enorme, pari al triplo".
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