“L’aumento vertiginoso delle fake news negli ultimi anni ha generato incertezza e preoccupazione nelle famiglie contribuendo alla riduzione dell’efficacia delle strategie preventive attuate dal Ministero della Salute. I risultati della ricerca indicano che la disinformazione è una delle principali cause che ha prodotto e produce una 'ritrosia' da parte di una porzione della popolazione a sottoporsi alla vaccinazione contro il Covid-19. Non solo, però, con riferimento al Covid-19”. A dirlo è Francesco Saverio Mennini direttore Eehta del Ceis Tor Vergata, commentando I dati del secondo rapporto su Fake News e Vaccinazione Covid-19 realizzato dalla Fondazione Mesit-Medicina Sociale ed Innovazione Tecnologica.
“La disinformazione, negli ultimi anni, ha anche contribuito ad una riduzione di adesione ad alcuni programmi di vaccinazione e screening (influenza, Hpv e mammella) con conseguenti effetti negativi per quanto attiene la diagnosi ed il conseguente trattamento precoce - aggiunge - Tali effetti, non incrementano solo i rischi di diagnosi ritardata di patologie ad alta letalità, ma generano anche un maggior numero di patologie croniche e acute con un aumento vertiginoso dei costi, tanto diretti (a carico del sistema sanitario) che indiretti e sociali (spesa previdenziale, spesa a carico dei cittadini e spesa sociale)”.
In collaborazione con:
Mesit